Nell’attuale dibattito sull’eventuale aumento dell’accisa sul gasolio (nel contesto di una sua “rimodulazione” con quella della benzina), il presidente di Conftrasporto, Pasquale Russo, ha ammonito il Governo che nel caso di un aumento del prezzo del carburante per diesel “i camion hanno le ruote”, ossia possono rifornirsi all’estero. Ma dove potrebbero realmente farlo? Secondo le rilevazioni dell’Iru, non nel Paese meno caro dell’Unione Europea, ossia Malta (dove il gasolio costa 1,21 euro al litro), a parte forse qualche autotrasportatore siciliano che svolge regolarmente trasporti con l’isola (e che vista la differenza probabilmente lo fa già ora). Per chi non svolge trasporti internazionali con l’est (e sono pochi gli italiani che lo fanno) è un miraggio anche la Bulgaria (1,36 euro al litro).
Più abbordabili sono la Spagna (1,45 euro al litro) e la Croazia (1,46 euro al litro), ma chi viaggia nel nord trova interessante anche il Lussemburgo (1,49 euro al litro). Questi sono i Paesi più convenienti, ma sotto il prezzo italiano (1,72 euro al litro) troviamo anche Lettonia ed Estonia (1,59 euro), Austria (1,60 euro), Ungheria (1,62 euro) e Svezia (1,59 euro). Di poco sotto ci sono la Germania (1,65 euro) e la Francia (1,71). Bisogna dire che l’Italia appartiene al gruppo dei Paesi europei col prezzo del gasolio più alto, ma non in termini assoluti,anche se ci superano in pochi: l’Irlanda (1,86 euro), i Paesi Bassi (1,82 euro) e la Finlandia (1,75 euro).