L’Eni sta cercando nuove fonti di approvvigionamento di gas naturale per sostituire quelle russe ha firmato due importanti accordi in Algeria ed Egitto. L’11 aprile 2022 ad Algeri l’amministratore delegato Claudio Descalzi ha siglato un contratto con Sonatrach per aumentare la fornitura tramite il gasdotto Transmed, con quantità crescenti fin dall’autunno di quest’anno per raggiungere i nove miliardi di metri cubi l’anno entro il 2024. Due giorni dopo il direttore generale Natural Resources di Eni, Guido Brusco, ha firmato al Cairo un accordo quadro per aumentare le esportazioni di gas naturale liquefatto verso l’Italia e per migliorare le esplorazioni nei blocchi esistenti e nelle aree di nuova acquisizione nelle regioni del Delta del Nilo, del Mediterraneo Orientale e del Deserto Occidentale. Questa intesa fornirà gas fino a tre miliardi di metri cubi nel 2022.
E proprio nel Deserto Occidentale egiziano Eni ha scoperto un nuovo giacimento di olio e gas, che può fornire fino all’equivalente di 8500 barili al giorno. La compagnia petrolifera precisa che le scoperte sono già state allacciate e messe in produzione e che sta attuando altre attività esplorative nella concessione “con indicazioni promettenti”. Nel Deserto Occidentale, Eni ha recentemente acquisito due blocchi esplorativi per cercare nuovi giacimenti di gas. La società opera in Egitto dal 1954 tramite la controllata Ieoc e nel Paese nordafricano ha in progetto anche la produzione di energia rinnovabile.