La Guardia di Finanza di Prato ha scoperto una grande frode sul commercio di gasolio, che si basava su sette società “cartiere” che acquistavano il gasolio all’estero, soprattutto in Gran Bretagna, Croazia, Ungheria e Malta. Queste imprese cedevano poi il carburante a società “filtro” che a loro volta vendevano il prodotto a grossisti e distributori stradali distribuiti in tutta Italia. Il passaggio tra “cartiere” e “filtri” era però solamente documentale, attuando così cessioni sottocosto possibili grazie all’evasione fiscale.
Infatti, le “cartiere” non versavano le imposte e inoltre permettevano alle società “filtro” di accumulare falsi crediti fiscali tramite l’evasione dell’Iva. Inoltre, l’organizzazione criminale ha ceduto crediti Iva maturati solo sulla carta per un importo totale di 22 milioni di euro, usando trenta aziende inattive o prive di struttura aziendale. Al termine dell’indagine, la Finanza ha denunciato 35 persone per dichiarazione fraudolenta e indebite compensazioni e ha recuperato una tassazione a base imponibile di circa 33 milioni per le imposte sui redditi e 13 milioni per l’Iva.