La Guardia di Finanza di Varese ha intensificato le operazioni di contrasto alle frodi nel settore dei carburanti, eseguendo ad aprile 2024 il sequestro preventivo di beni per un valore di circa 1,5 milioni di euro nei confronti di una società locale. Questo intervento segue un precedente provvedimento, avvenuto nel settembre 2023, che aveva già interessato la stessa azienda per un valore superiore a 1,2 milioni di euro.
Le indagini condotte dalla Sezione di Polizia Economico-Finanziaria del Nucleo di Varese, avviate nel 2022 e coordinate dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, hanno rivelato un complesso schema di frode fiscale. L'azienda, con il supporto di società cosiddette "cartiere", ha emesso e utilizzato fatture false per operazioni inesistenti per un valore che supera i 6,7 milioni di euro. Questo meccanismo aveva lo scopo di eludere il pagamento dell'Iva, consentendo così all'azienda di praticare prezzi di mercato inferiori.
La frode ha comportato un'evasione Iva totale di circa 2,7 milioni di euro, attraverso l'emissione di centinaia di fatture false tra il 2017 e il 2020. Il legale rappresentante della società, un ottantenne di Gallarate, è stato identificato come responsabile della dichiarazione fraudolenta. A seguito di questa scoperta, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Busto Arsizio ha emesso un decreto di sequestro preventivo sia diretto che per equivalente dell'Iva evasa. Poiché la società si è rivelata incapiente, il sequestro si è esteso anche ai beni personali dell'amministratore, includendo conti correnti societari, parte di due immobili, un'autovettura e un motociclo, con un valore complessivo superiore ai 500 mila euro.