Alla fine di gennaio 2025, la Guardia di Finanza di Modena ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modena, su delega della Procura Europea (Eppo). Il provvedimento ha colpito una società con sede a Maranello (di cui gli inquirenti non hanno fornito il nome), attiva nella vendita di prodotti petroliferi, e il suo rappresentante legale, indiziato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. L'indagine riguarda gli anni d'imposta dal 2016 al 2019 e ha portato al sequestro di beni per un valore di circa 14 milioni di euro.
L'inchiesta è nata da una verifica fiscale condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena, che ha analizzato gli acquisti di carburante effettuati dalla società a prezzi particolarmente vantaggiosi tramite una rete di intermediari. Gli approfondimenti hanno rivelato che molti di questi soggetti presentavano caratteristiche tipiche di entità di comodo utilizzate per frodi fiscali: assenza di una sede operativa, strutture societarie inesistenti, attività limitata nel tempo e mancato adempimento degli obblighi fiscali.
Vista la rilevanza economica e la dimensione transnazionale delle operazioni commerciali, la Procura Europea ha assunto il coordinamento dell'indagine, disponendo ulteriori accertamenti. Questi hanno permesso di identificare gli intermediari coinvolti come società cartiere (missing trader) e imprese-filtro (buffer), strumenti attraverso cui veniva realizzata una massiccia frode Iva. L'obiettivo era permettere alla società di Maranello di acquistare prodotti petroliferi a prezzi inferiori a quelli di mercato, resi possibili solo grazie all'evasione fiscale.
Nell'ottobre 2024, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena ha eseguito una perquisizione nella sede della società, rinvenendo e sequestrando oltre 120mila euro in contanti, nascosti all'interno dell'autovettura del rappresentante legale. Successivamente, in base al decreto del Gip, sono stati sequestrati beni mobili e immobili, disponibilità finanziarie e l'intero compendio aziendale per un valore di circa cinque milioni di euro. Per garantire la continuità operativa dell'azienda sequestrata, la Procura Europea ha richiesto la nomina di un amministratore giudiziario, incaricato di gestire la società e le sue quote sociali, al fine di tutelare i posti di lavoro e preservare il valore economico dell'attività.