Non solo contrabbando: le frodi sui carburanti avvengono anche sulla qualità del prodotto, che viene adulterato aggiungendo additivi che non solo non sono permessi, ma che possono anche rovinare i motori dei veicoli. In pochi giorni, intorno a metà maggio 2024, la Guardia di Finanza ha scoperto due frodi di questo tipo in Campania e in Sicilia.
Nel primo caso, in provincia di Salerno i Finanzieri e i funzionari delle Dogane hanno scoperto e sequestrato tre serbatoi di carburante e quattro erogatori contenenti 13.743 litri di gasolio e 315 di benzina adulterati con additivi. Dopo il sequestro, i militi hanno denunciato il titolare della società che deteneva i serbatoi per commercio di prodotti ottenuti da fabbricazioni clandestine o di miscelazioni non autorizzate e frode nell’esercizio del commercio.
Più ingente è stato il sequestro attuato a Siracusa, sempre in seguito a un’azione congiunta di Finanza e Dogane: 30mila litri di gasolio non a norma, che stava per essere venduto in due distributori della provincia. Questa scoperta nasce da controlli svolti in 27 impianti stradali. I Finanzieri hanno prelevato un campione di carburante, che è stato analizzato da un laboratorio mobile dell’Agenzia delle Dogane e da un laboratorio chimico catanese.
I risultati hanno mostrato che nei due distributori il gasolio era stato manipolato con additivi, tra cui solventi, carburante avio e benzine. Oltre a causare danni ai motori, questa miscela riduce il punto d’infiammabilità del gasolio, aumentando così il rischio d’incendio nei depositi o nelle autobotti. Oltre al sequestro del carburante, i Finanzieri hanno denunciato due persone per frode nell’esercizio del commercio.