Il 5 febbraio 2023 è entrato in vigore l’embargo verso tutti i prodotti petroliferi raffinati in Russia, che segue di qualche mese quello verso il greggio. Questo provvedimento rientra nel pacchetto di sanzioni dell’UE contro l’invasione dell’Ucraina e viene in una fase caratterizzata da carenza di gasolio sul mercato internazionale, che ha provocato un suo aumento di prezzo alla pompa. Ora si teme che questo embargo possa causare un ulteriore aumento.
Si stima che nell’Unione Europea mancherà circa un milione di barili di raffinato al giorno, che dovranno essere compensati da importazioni provenienti da altri Paesi, con aumento del prezzo di trasporto e rischio di azioni speculative. Le notizie del 6 febbraio sono rassicuranti, perché il prezzo del gasolio è rimasto sostanzialmente immutato, con una media tra 1,914 euro e 2,034 euro al litro. Ma le conseguenze potrebbero emerge su un periodo più lungo, perché le attuali scorte possono mitigare gli effetti dell’embargo.
Vi riproponiamo il podcast di K44 Risponde dove il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, parla delle tendenze presenti e future del mercato del gasolio.