Furto, contrabbando e frode al consumo: questi sono i tre elementi di una frode attuata da un’organizzazione criminale sgominata dalla Guardia di Finanza di Rimini durante un’operazione internazionale denominata “Steal oil”. L’inchiesta, il cui esito è stato comunicato il 23 settembre 2023, è stata lunga e complessa, proprio perché i reati sono diversi e sono stati compiuti anche all’estero. Secondo gli inquirenti, l’organizzazione aveva base a Rimini, ma operava nel Lazio, Umbria, Abruzzo e Belgio.
La frode iniziava proprio in Belgio, dove la banda ha rubato da un oleodotto di una Base Nato almeno 900mila litri di kerosene, che poi veniva formalmente spedito a società greche. In realtà il prodotto arrivava in Italia, dove era miscelato in un deposito abusivo con gasolio e olio rigenerato, per essere così trasformato, sulla carta, in gasolio puro. L’ultimo atto era la distribuzione di questo falso gasolio in distributori compiacenti sparsi in diverse parti d’Italia.
Durante l’indagine, la Finanza ha sequestrato un’autocisterna alla barriera autostradale di Maccarese (in provincia di Roma) che trasportava 18mila chili (corrispondenti a 26mila litri) di kerosene proveniente dal furto in Belgio. Al termine dell’indagine, i membri dell’associazione a delinquere sono stati accusati di numerosi reati, tra cui e intestazioni fittizie di società, tentata truffa ai danni dello Stato - in relazione alla illecita richiesta di finanziamenti pubblici a carico del Feasr (bando della Regione Umbria) - ricettazione, contrabbando internazionale di oli minerali e frode nell’esercizio del commercio, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. I Finanzieri hanno anche sequestrato beni per un valore complessivo di tre milioni di euro.