L’idroelettrico è da sempre il primo settore per quanto riguarda la produzione di energia pulita nel nostro paese, con oltre il 40% del totale. Proprio per questo motivo nel Pniec si punta molto sulle potenzialità di questa fonte rinnovabile, individuando in esso una possibile crescita di oltre 2 TWh all’anno da qui al 2040. Sono tanti i progetti in corso di realizzazione, con varie aziende che vedono nell’idroelettrico un settore con tante opportunità di investimento. Tra di esse vi è da sempre Edison, che ha recentemente inaugurato la nuova centrale di Palestro, in provincia di Pavia.
Situata nella zona del fiume Sesia, l’impianto ha una capacità installata di 3.600 kW con una produzione media di circa 13.500.000 kWh all’anno. Ciò permetterà di sostenere il fabbisogno di 4500 famiglie, ma anche di evitare l’emissione di circa 6000 tonnellate di CO2. L’impianto è stato costruito anche grazie all’aiuto dei cittadini, che hanno sostenuto l’iniziativa di crowdfunding (la prima per questo tipo di progetti) lanciata da Edison nel 2018.
Tra i progetti in corso di realizzazione vi è invece il nuovo impianto della centrale di Bevera, situata a Ventimiglia. Realizzata nel 1948, la centrale, oltre a un’opera di ripristino danni a causa di alcune alluvioni, vedrà infatti l’arrivo di una nuova centrale idroelettrica da 500 kW, posizionata a valle di quelle già esistenti. La società Tirreno Power, gestore dell’impianto che produce in media 24,78 GWh all’anno, ha ottenuto lo scorso autunno l’autorizzazione dalla Provincia d’Imperia per l’avvio del progetto.
Questi due impianti hanno in comune il fatto di utilizzare la tecnologia ad acqua fluente. Si tratta di centrali che sfruttano il flusso naturale dell’acqua e la sua energia cinetica, che va a convogliarsi all’interno delle turbine idrauliche, messe poi in moto dal flusso stesso. Questo processo permette di non sprecare acqua, in quanto quella utilizzata viene poi reimmessa all’interno della fonte. Queste centrali non accumulano acqua, per cui la produzione dipenderà sempre dalla portata naturale della fonte utilizzata.
Matteo Pignagnoli