Da mesi la questione energetica è diventata una delle priorità sia per le istituzioni che per i cittadini. Il problema principale per il Governo di Mario Draghi è dover sostituire il gas importato dalla Russia, stringendo accordi con altri paesi come Algeria e Azerbaijan. Il lavoro di diversificazione è stato ben svolto, ma è fondamentale riuscire a aumentare ancora di più le riserve del Paese, per cui, come indicato anche dal ministro Cingolani, sono fondamentali gli impianti di rigassificazione per importare su nave il gas liquefatto da aree con cui non siamo collegati tramite gasdotti.
Oggi, in Italia attivi tre impianti: Panigaglia (on shore con capacità annuale di 3,5 miliardi di metri cubi), Rovigo (off-shore da 8 miliardi) e Livorno (impianto galleggiante da 3,75 miliardi). Ne servono di più e per ora si ponta su quelli installati su apposite navi. Snam ne ha già acquisite due: Golar Tundra e la BW Singapore, con una capacità annuale di 5 miliardi di metri cubi. Resta aperta la questione di dove metterle.
Se la BW Singapore, destinata alla zona di Ravenna, ha ricevuto il via libera proprio in questi giorni, per la Golar Tundra, che dovrebbe essere situata a Piombino, la questione è più complessa. Da tempo è infatti in corso un braccio di ferro tra il Governo, che da tempo ne sottolinea l'importanza, e le istituzioni locali (con il supporto dei cittadini) che non vogliono l'attivazione dell'impianto. Nonostante ciò il via libera potrebbe arrivare il 21 ottobre 2022 durante la Conferenza dei servizi, come ha affermato il presidente della regione Toscana Eugenio Giani. In tutti i casi, Snam assicura che il rigassificatore non resterà a Piombino più di tre anni.
Matteo Pignagnoli