Durante i controlli in due distributori di carburanti nella piana di Fondi e uno nella zona di Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina, una squadra composta da Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane ha scoperto 26mila litri di gasolio adulterato già stoccato nei serbatoi per la vendita. Il carburante era stato contaminato con solventi, che danneggiano i motori delle autovetture e dei veicoli industriali.
La frode è stata scoperta verificando in un laboratorio mobile dell’Agenzia delle Dogane il punto d’infiammabilità del gasolio, che nel prodotto genuino non deve essere inferiore a 55°. In una nota, la Finanza spiega che “la diminuzione di tale parametro, che nella prassi può avvenire per miscelazione con sostanze più infiammabili come solventi, carburanti avio o benzine, determina il mancato rispetto dei requisiti di sicurezza con conseguente pericolosità per gli utilizzatori”.
Il comunicato precisa che il gasolio adulterato può non causare immediatamente anomalie di funzionamento dei motori, però nell’uso prolungato ha “effetti negativi sugli ingranaggi dei motori e accresce le emissioni di gas di scarico oltre i normali limiti previsti dalle normative europee”. Per chi svolge la truffa, l’adulterazione permette sia di diluire il gasolio, usandone quindi meno, sia di smaltire illegalmente liquidi di scarto di lavorazioni industriali.
Dopo i controlli, i Finanzieri hanno denunciato cinque gestori degli impianti di distribuzione per frode nell’esercizio del commercio e detenzione e utilizzo di prodotti ottenuti da fabbricazioni clandestine o da miscelazioni non autorizzate. Questi controlli rientrano nelle migliaia attuati da Finanza e Dogane presso i distributori stradali e i depositi commerciali e fiscali di carburanti.