Un'operazione di vasta portata ha smantellato un'organizzazione che ha attuato una frode fiscale nel settore della distribuzione di prodotti petroliferi. I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, in collaborazione con il Gruppo Operativo Regionale Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno annunciato il 19 febbraio 2025 l’esecuzione a un'ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Termini Imerese su richiesta della Procura locale. L'operazione ha portato al sequestro preventivo di dieci complessi aziendali, oltre a beni e disponibilità finanziarie per un valore superiore ai 15 milioni di euro. Sono coinvolte tredici le persone, accusate di aver orchestrato una vasta frode nella vendita di gasolio agricolo.
Le indagini hanno ricostruito l’attività di questa associazione per delinquere, attiva nelle province di Palermo, Agrigento e Catania. Il meccanismo della frode ruotava attorno alla vendita di gasolio agricolo – che ha un'aliquota agevolata - destinato ufficialmente a settori produttivi autorizzati, ma che in realtà veniva venduto illegalmente a soggetti privi di titolo.
La frode sarebbe stata realizzata attraverso imprenditori compiacenti e produzione di documentazione falsa. La modalità operativa prevedeva l'impiego di depositi commerciali riconducibili ai vertici dell’organizzazione criminale, che emettevano fatture per operazioni inesistenti e predisponevano documenti di accompagnamento semplificati (Das) falsi. Questi documenti servivano a simulare la vendita del carburante a società di comodo o ad aziende ignare della frode, mentre il gasolio veniva in realtà ceduto in nero a soggetti terzi.
Secondo gli inquirenti, il sistema avrebbe consentito di sottrarre al pagamento delle imposte oltre 11 milioni di litri di carburante. Infatti ha permesso un abbattimento significativo dell’Iva e delle accise, con un'evasione fiscale complessiva stimata in oltre 15,2 milioni di euro. Inoltre, consentiva ai destinatari di rivendere il carburante a prezzi molto competitivi, generando un evidente squilibrio nel mercato a danno degli operatori onesti. L’operazione ha portato all’accusa, a vario titolo, di reati quali associazione per delinquere, evasione fiscale sui prodotti energetici, irregolarità nella circolazione del carburante e illeciti tributari.