Per entrare a pieno titolo nei corridoi transeuropei dei trasporti Ten-T, sono sufficienti una manciata di chilometri, 24 per l’esattezza, da potenziare ed elettrificare. È questo il segmento che costituisce il collegamento ferroviario tra Finlandia e Svezia, interessato da un discreto traffico merci (il servizio passeggeri è stato ripristinato in parte solo di recente dopo una sospensione durata quasi trent’anni), ma che richiede un salto di qualità per raggiungere lo standard della rete transfrontaliera europea.
La tratta coinvolta nei lavori di elettrificazione e potenziamento tecnologico parte da Kemi in Finlandia e attraverso Tornio, al confine tra i due Paesi, raggiunge Haparanda in Svezia. Sia a Tornio sia ad Haparanda sono dislocati due importanti terminal merci. Inoltre, quest’area è protesa verso il grande porto di Röyttä nella baia di Botnia, uno scalo da tre milioni di tonnellate annue di merci, soprattutto acciaio, coke, prodotti calcarei e gas naturale.
L’opera prevede un investimento di 24 milioni di euro, per la maggior parte sostenuto dalla Finlandia, una cifra tutto sommato contenuta in rapporto ai benefici che se ne ricaveranno, mentre la Svezia finanzierà la breve sezione nazionale. La progettazione invece è stata finanziata con i fondi comunitari. L’approvazione definitiva dei progetti è prevista entro la prima metà del 2022 con l’inizio dei lavori nel corso dello stesso anno, per concludere l’opera nel 2024.
Il ponte sul fiume Tornio, che rappresenta il confine tra i due Paesi, è armato con binari a doppio scartamento, quello standard europeo e quello di tipo largo russo adottato anche in Finlandia. Questa caratteristica offre la possibilità ai treni finlandesi di raggiungere direttamente il terminal svedese di Haparanda senza rotture di carico.
L’investimento programmato su questa tratta ferroviaria ha un duplice scopo, quello di inserire il collegamento così potenziato come asta settentrionale del corridoio Mare del Nord-Baltico e quello di offrire un’alternativa terrestre al traffico marittimo messo a dura prova in questa regione geografica da condizioni climatiche imprevedibili e non sempre favorevoli. Porti come quelli di Röyttä, per esempio, interessati dai ghiacci per cinque mesi all’anno, riescono a operare solo grazie a una perfetta organizzazione di sgombero neve e sghiacciamento.
Piermario Curti Sacchi