Molte le conferme e relativamente poche le novità contenute nel Piano Industriale 2022-2031 del Gruppo Fs Italiane che prevede un investimento complessivo di 190 miliardi, dei quali 110 miliardi da destinare alle ferrovie e 2,5 miliardi alla logistica. Ma nel corposo dossier si conferma anche qualche disattenzione, già riscontrata in altri documenti di programmazione delle Ferrovie, come la scarsa attenzione per interventi significativi sulle linee di valico che non siano il Brennero. Tra le novità quasi assolute c’è la previsione di posare due nuovi binari tra Firenze Rovezzano e Arezzo che si affiancano ai quattro già esistenti, a dimostrazione che il tracciato della Direttissima Firenze-Roma (con la difficile galleria San Donato) non è più sufficiente per l’intenso traffico e la sfavorevole ansa di Pontassieve. Sempre per rimanere in Toscana sarebbe utile una bretella, però non prevista nel Piano, tra la Firenze-Pisa e Collesalvetti a servizio delle merci.
Iniziamo l’esame dei punti salienti del Piano riferiti al Norditalia. In Piemonte il Polo logistica prevede di investire 19 milioni di euro, non molti se l’obiettivo è quello di dare un futuro allo scalo di Alessandria come ipotetico porto secco di Genova, oltre a potenziare i terminal di Novara, Novi San Bovo (ormai quasi un deserto) e Torino Orbassano. Forti gli investimenti in infrastrutture in Lombardia per dieci miliardi di euro: oltre alla linea ad alta capacità Brescia-Verona è previsto il quadruplicamento a macchia di leopardo della Milano-Pavia-Voghera-Tortona (ma nella prima fase ci sono solo 11 chilometri) e il potenziamento della Rho-Gallarate, finanziato solo in parte e già materia di esposti e deliberazioni della giustizia amministrativa. In Lombardia sono 150 i milioni che andranno alla logistica, concentrati soprattutto nel nuovo terminal intermodale di Milano Smistamento da attivare nel 2025 (con due anni di ritardo rispetto alle prime previsioni) e in quello di Brescia che sarà pronto nel 2026, entrambi in collaborazione con Hupac.
In Veneto, dal punto di vista delle infrastrutture l’attenzione è concentrata sui lotti prioritari della nuova linea ferroviaria di accesso al Brennero tra Verona e Fortezza collegati al potenziamento della stazione merci del Quadrante Europa, ma quasi sei milioni di euro saranno distribuiti anche agli scali di Grisignano, Cittadella, Legnago e Padova. In Emilia-Romagna proseguono gli investimenti per velocizzare la linea Adriatica Bologna-Lecce (già tutta con il profilo P400 per i trasporti intermodali), insieme al raddoppio della Pontremolese, che si ripresenta puntualmente in ogni piano ma stenta ad avanzare realmente, e ai collegamenti su ferro con il porto di Ravenna. Al centro degli investimenti nella logistica c’è il nuovo terminal intermodale di Piacenza da completare entro il 2024, ma anche lo sviluppo di aree ferroviarie dedicate alle merci nel nodo di Bologna, dopo aver dismesso nel frattempo tutte le strutture esistenti con la sola eccezione di Bologna Interporto.
Piermario Curti Sacchi