Un grande concentrazione sta avvenendo nel settore delle costruzioni ferroviarie con l’acquisizione di Bombardier Transportation da parte Alstom, annunciata il 17 febbraio 2020. La società francese acquisirà l’intero capitale della divisione che produce materiale rotabile del Gruppo canadese a un prezzo compreso tra 5,8 e 6,2 miliardi di euro, pagato con un misto tra contanti ed emissione di nuove azioni Alstom. I venditori sono la capogruppo Bombardier e il fondo canadese Caisse de Dépôt et Placement du Québec. Quest’ultimo si è impegnato a investire l’intera somma ricavata dalla vendita, pari a due miliardi di euro, più altri 700 milioni in Alstom, di cui diventerà il principale azionista con il 18% delle azioni.
"Sono molto orgoglioso di annunciare l'acquisizione di Bombardier Transportation, che rappresenta un'opportunità unica per rafforzare la nostra posizione globale nel mercato in espansione della mobilità. Questa acquisizione migliorerà la nostra portata globale e la nostra capacità di rispondere al crescente bisogno di mobilità sostenibile", ha dichiarato Henri Poupart-Lafarge, presidente e Ceo di Alstom. Poupart-Lafarge ha poi spiegato il senso dell’operazione: “Bombardier Transportation porterà ad Alstom una presenza geografica complementare e un'impronta industriale in mercati in crescita, oltre a piattaforme tecnologiche aggiuntive. Aumenterà in modo significativo le nostre capacità di innovazione per guidare l'innovazione intelligente e verde”.
Il contesto economico appare positivo: secondo le previsioni, il mercato globale di questo comparto dovrebbe crescere del tre percento tra il 2021 e il 2023, sia per l’aumento della mobilità ferroviaria, sia per la necessità di rinnovare il parco rotabile nell’ambito dell’automazione e della sostenibilità ambientale. Tra il 2016 e il 2019 Alstom ha registrato una crescita media annua delle vendite del 5,5%, superiore a quella del mercato, mentre Bombardier ha un portafoglio di ordini di 32 miliardi di euro, con un fatturato del 2019 che ha raggiunto 7,4 miliardi.
Da tempo Alstom cercava un costruttore di materiale rotabile con cui creare un colosso globale, anche per contrastare l'attivismo dei cinesi che nel 2015 hanno creato China Railway Rolling Stock Corporation dalla fusione tra Cnr e Csr. La società francese ha cercato in un primo tempo di fondersi con la tedesca Siemens, senza però riuscirci. Poi ha cercato la sponda canadese e ha trovato un’ottima accoglienza da parte del Gruppo Bombardier, che con questa operazione acquisisce risorse per focalizzarsi sulla produzione aeronautica. Lo ha confermato il presidente e Ceo della società canadese, Alain Bellemare: “Concentreremo tutto il nostro capitale, l'energia e le risorse per accelerare la crescita e guidare l'espansione nel settore degli aerei, dove produciamo un fatturato di sette miliardi di dollari”.
Le due società hanno una storica presenza anche in Italia: Alstom ha uno stabilimento a Savigliano (ex Fiat Ferroviaria), in provincia di Cuneo, dove produce i treni della serie Pendolino e quelli per l'alta velocità di Italo, oltre che treni regionali per Trnitalia e Trenord. Bombardier ha uno stabilimento a Vado Ligure, dove produce i Frecciarossa nell’ambito di una joint-venture con Hitachi Rail Italy (ex Ansaldobreda) e gli ultimi locomotori per Mercitalia. Alstom ha complessivamente otto impianti produttivi in Italia, che occupano tremila persone e fatturano 960 milioni di euro.