L’imponente piano di potenziamento della rete varato dalle ferrovie tedesche e che avrà pesanti riflessi sull’esercizio per almeno un quinquennio, non preoccupa solo gli operatori per le inevitabili ricadute sia sui costi sia sulla puntualità del servizio, ma mette in allerta anche le realtà territoriali rappresentate dai länder. In particolare, gli Stati federali tedeschi temono che le interruzioni previste a causa dei cantieri e gli oneri aggiuntivi da questi generati, rischiano di ridurre la competitività della ferrovia nelle merci e quindi rendere più attraente il trasporto su gomma con le inevitabili ricadute sulla capacità della rete stradale.
Per questo motivo chiedono un sistema di sussidi a favore del trasporto ferroviario merci. Secondo il länder, i costi aggiuntivi legati alla necessità di ricorrere a percorsi alternativi vanno considerati a tutti gli effetti come se fossero parte integrante del piano di potenziamento della rete varato dalle ferrovie e quindi dovrebbero rientrare nelle previsioni di spesa dei progetti di costruzione.
È quasi superfluo sottolineare come la posizione assunta dai länder federali viene giudicata con favore dall’associazione Die Güterbahnen che rappresenta un centinaio di aziende legate al trasporto merci su rotaia e che guarda come obiettivo a una rete ferroviaria europea. Secondo gli operatori la prevista riduzione dei treni e quindi della capacità di carico dovrebbe comportare un drastico aumento dei prezzi a partire dal 2025. Inoltre le deviazioni dei percorsi e i conseguenti costi per il personale, per l’energia di trazione e per la maggiore usura dei mezzi probabilmente non faranno altro che aggravare la situazione.
Die Güterbahnen teme che la già difficile competitività del trasporto ferroviario merci peggiorerà rispetto a quello su gomma. Potrebbe quindi verificarsi uno spostamento modale verso il tutto strada vanificando gli sforzi sin qui fatti per favorire e incentivare la modalità ferroviaria. E tutto questo a scapito dell’obiettivo che la Germania si è data, quello di arrivare a una quota del 25% delle merci trasportate su ferro entro il 2030. Anche perché, quelle che vengono giudicate le cattive notizie, non finiscono qui. C’è la conferma che il trasporto merci (da sottolineare “solo il trasporto merci”), non sarà incluso nella legge federale tedesca sull’ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria.
Di conseguenza le imprese ferroviarie rischiano seriamente di perdere i finanziamenti come quelli destinati all’installazione sui locomotori dei bordi per il segnalamento europeo Etcs. Così come non arriveranno compensazioni finanziarie per i disservizi, previste invece per il trasporto locale passeggeri. Secondo Die Güterbahnen tutto il sistema economico sarà perdente, perché l’aumento dei prezzi del trasporto inciderà sulle industrie e sul commercio. L’associazione fa l’esempio del porto di Amburgo dove quasi la metà dei trasbordi avviene per ferrovia, con prospettive sicuramente non positive.
Piermario Curti Sacchi