L'ultimo attivato in ordine di tempo è il corridoio doganale fra il terminal VTE del porto di Genova, l'interporto di Rivalta Scrivia (Rivalta Terminal Europa) e il centro distributivo di Ikea a Piacenza. Ma sono diverse ormai le "corsie preferenziali" che l'Agenzia delle Dogane sta attivando in Nord Italia per "liberare spazi portuali, aumentandone la ricettività e riducendo i tempi del ciclo di importazione, così da recuperare ai fini competitivi il gap infrastrutturale del trasporto merci in Italia".
Ciò avviene tramite "il Trovatore", sistema sviluppato dall'Agenzia per la digitalizzazione della supply chain che asseconda le scelte logistiche imposte alle aziende dal mercato per l'approvvigionamento e la distribuzione dei propri prodotti attraverso il tracciamento delle merci (internet delle cose) e l'interoperabilità con i sistemi aziendali. Il nuovo corridoio, realizzato grazie all'impegno di tutti i soggetti coinvolti, ha come punti di forza nuovi processi informatici, che sostituiscono adempimenti burocratici, in grado di gestire e governare i flussi logistici.
Questa innovazione consente l'integrale tracciamento in sicurezza dei container in importazione garantendo la certezza dell'appuntamento intermodale e la maggiore velocità per i trasferimenti, evitando ridondanze e doppi passaggi di informazioni con una consistente riduzione di costi e tempi. Teresa Alvaro, Direttore Centrale Tecnologie per l'innovazione dell'Agenzia delle Dogane, in un'intervista a IlSole24Ore ha spiegato che sono attualmente operativi già cinque corridoi su gomma attivati da aprile 2015 con destinazione i magazzini di Ikea a Piacenza e con origine i porti di Genova, Voltri e La Spezia. A questi si aggiunge un altro corridoio recentemente presentato che collega il porto di Livorno con le aree retroportuali.
Per quanto riguarda il trasporto ferroviario esiste da un anno anche il corridoio doganale che collega il porto di La Spezia con l'inland terminal di Melzo e si sta sperimentando un altro percorso simile fra il porto di Ravenna e l'interporto di Bologna
Nicola Capuzzo
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