Taglio dei sussidi, incremento delle tariffe per l’accesso alla rete, cantieri che comportano deviazioni di percorso e ritardi, senza contare anche il rischio di scioperi: per le ferrovie tedesche il 2024 si preannuncia come l’arrivo di una tempesta perfetta. La società DB InfraGo che da inizio 2024 ha rilevato la gestione della rete ferroviaria tedesca prevede di aumentare le tariffe di accesso del 13,4% a partire da dicembre 2024. La decisione fa seguito a un sostanziale taglio del 49% dei sussidi sulle tariffe che con ogni probabilità avverrà nel corso del 2024.
Alla base di queste prospettive ci sono prima di tutto le decisioni sul bilancio federale approvato dalla maggioranza governativa all’inizio dell’anno. Già le aspettative erano tutt’altro che incoraggianti, perché la prima bozza del bilancio federale prevedeva tagli per il trasporto ferroviario merci fino a 252 milioni di euro, con riduzioni significative dei fondi per il trasporto a carri completi, le sovvenzioni per l’accesso alla rete e il programma Future of rail freight transport.
Alla fine il risultato si prospetta meno doloroso in quanto il bilancio approvato a fine gennaio in sede governativa prevede tagli ridotti a circa 186 milioni di euro. In particolare, secondo le prime previsioni, il trasporto a carri singoli avrebbe visto una riduzione di incentivi fino a 65 milioni di euro, ma nel bilancio definitivo la perdita si è ridotta a venti milioni. Per quanto riguarda invece i sussidi per l’accesso alla rete le previsioni iniziali parlavano di un taglio per poco più di 170 milioni di euro che equivalgono a una riduzione del 49%. Alla fine però è stato possibile mantenere alcune risorse aggiuntive come quelle riassegnate al programma per estendere il sistema di segnalamento Ertms. In tutto restano disponibili poco meno di 230 milioni da investire nel settore.
Una delle principali preoccupazioni degli operatori sono le sovvenzioni per l’accesso alla rete: nonostante la revisione rispetto alla bozza originale del bilancio, il taglio complessivo stimato in 120 milioni di euro è ancora consistente e potrebbe mettere in difficoltà le imprese ferroviarie. Ma i timori degli operatori sono legati soprattutto al fatto che non esiste un quadro certo e un piano finanziario pluriennale a favore delle ferrovie, si procede con decisioni legate all’esercizio di bilancio annuale e con risorse messe a disposizione di anno in anno, senza certezze.
Questo è quanto rileva Allianz pro Schiene, conosciuta anche come Pro-Rail Alliance, l’associazione tedesca che riunisce oltre duecento aziende e organizzazioni professionali del settore ferroviario. Secondo questa organizzazione la Germania dovrebbe seguire l’esempio positivo adottato da Paesi vicini come Austria e Svizzera, dove negli investimenti viene garantita una sicurezza finanziaria a lungo termine rispettivamente di sei e dodici anni, una soluzione che invece la Germania ha sempre escluso. Anche l’associazione Die Güterbahnen che rappresenta un centinaio di aziende legate al trasporto merci su rotaia e che guarda come obiettivo a una rete ferroviaria europea, accusa il nuovo gestore DB InfraGo di una falsa partenza. Senza correttivi, l’aumento delle tariffe e i tagli ai sussidi rischiano di tradursi in un incremento dei costi per le imprese ferroviarie superiori al 100%.
Piermario Curti Sacchi