La mattina del 23 marzo 2022 l’agenzia Ansa ha riferito che secondo “fonti qualificate”, durante la mattina si è bloccata la vendita dei biglietti di Trenitalia, nelle biglietterie e nei self-service, in alcune stazioni italiane, mentre quelle online funziona. La causa sarebbe un attacco informatico del tipo cryptolocker, ossia che cripta i dati, e ora sono in corso verifiche per definire la profondità dell’attacco. Questo attacco non ha colpito la circolazione dei treni, che avviene senza particolari disagi.
Con l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo sono aumentati gli allarmi sulla sicurezza informatica delle infrastrutture di trasporto. Sembra che la maggior parte degli hacker stia prendendo di mira soprattutto i siti russi e bielorussi (in quest’ultimo caso colpendo anche le ferrovie), ma è noto che in Russia operino diversi gruppi di criminali informatici che possono operare anche in un ambito di conflitto e che hanno già colpito l’Ucraina. Tra le precauzioni indicate dall’Agenzia sulla Cybersicurezza italiana c’è quella di disinstallare dai computer software prodotto da società russe.
Nella relazione Dis 2021 redatta dai Servizi Segreti per il Parlamento italiano emerge che i soggetti privati che hanno subito più attacchi sono stati quelli dell’energia e dei trasporti. Questi ultimi hanno subito il 18% degli cyberattacchi rilevati in Italia, con un aumento di 16 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Oltre ad aumentare in quantità, gli attacchi diventano sempre più sofisticati e spesso non si comprende neppure da quale Paese arrivino e quali siano i loro scopi.