Formalmente è stato costituto il 10 gennaio scorso ma, come sottolineato dal presidente di Mercitalia Logistics Antonio Soncin, "il nuovo polo Mercitalia controllato dal gruppo Ferrovie dello Stato Italiane aveva già da tempo programmato i nuovi investimenti in materiale rotabile, che in parte si sono già concretizzati".
L'amministratore delegato Marco Gosso ha precisato che "sono stati sottoscritti due contratti di noleggio full maintenance per venti nuove locomotive elettriche". Non solo: "Tra qualche giorno sarà avviato da Mercitalia Rail e da TX Logistics (congiuntamente) l'iter per acquisire nei prossimi anni fino a 125 nuove locomotive elettriche sia per il mercato nazionale sia soprattutto per quello europeo".
A margine dell'evento di presentazione – avvenuto il 20 febbraio 2017 - lo stesso Gosso ha precisato che i primi contratti di noleggio sono stati siglati con le società di leasing Akiem e Mitsui. In totale, lo stanziamento per il rinnovo del parco rotabile è di oltre un miliardo di euro, a cui si aggiungeranno altri 100 milioni per investimenti nei nuovi terminal intermodali che sorgeranno a Milano Segrate, Piacenza e Brescia (in partnership con Hupac tramite Teralp, la società specializzata nella realizzazione di infrastrutture terminalistiche), altri 100 milioni per IT e sicurezza, più ulteriori 250 milioni stanziati per nuove acquisizioni. In totale la potenza di fuoco finanziaria delle Ferrovie nel periodo 2017-2026 è di 1,5 miliardi di euro. A proposito dei nuovi terminali, il più grande sarà quello di Segrate che passerà dalla capacità di movimentazione annua attuale di 200 mila a 350 mila teu, mentre i restanti due, saranno grandi la metà. Tutti dovranno essere pronti sulla carta entro il 2021.
Anche sul fronte delle acquisizioni pare che il Gruppo FS si sia già messa in moto: "Stiamo già guardando ad aziende che potrebbero interessarci per espanderci sia verticalmente che orizzontalmente. Abbiamo nel mirino soprattutto imprese ferroviarie che operano in aree geografiche dove siamo meno presenti o comunque aziende che ci consentano di accrescere la nostra quota di mercato in settori dove ci sono alti margini di guadagno", ha aggiunto l'amministratore delegato, precisando che "sui 250 milioni stanziati prevediamo un ritorno atteso dalle società acquisite pari a 750 milioni nell'arco di dieci anni".
Il rilancio del Gruppo FS nel trasporto merci si fonda su tre pilastri. Il primo è il risanamento dal punto di vista economico-finanziario dell'impresa ferroviaria Mercitalia Rail, che dal 2011 al 2015 ha perso 800 milioni di euro, ma nel 2017 ha già dimezzato il rosso da circa 155 a 70 milioni di euro e l'obiettivo è di tornare all'utile (+ 3 milioni) nel 2018. Questo tramite un aumento della produttività e una razionalizzazione delle risorse.
Il secondo pilastro è lo sviluppo ulteriore dei servizi di trazione all'estero tramite la controllata TX Logistik che già oggi è la seconda impresa ferroviaria in Germania (dietro al colosso pubblico Deutsche Bahn) e da poco ha avviato un nuovo servizio che congiunge il porto di Trieste con Kiel. Il terzo pilastro sono le sinergie fra le varie società del gruppo, anche tramite il cross-selling dei servizi svolti dalle varie aziende che compongono Mercitalia Logistics e che dovrà apparire come un'interfaccia unica ai clienti (diversamente da quanto accadeva finora).
Renato Mazzoncini, amministratore delegato del Gruppo FS, ha rivelato infine che "il progetto di un rilancio del polo merci risale al 2013, quando ancora era Mauro Moretti il vertice delle FS", e ha sottolineato l'importanza delle istituzioni locali per la realizzazione dei nuovi terminali di Piacenza, Brescia e Segrate. Un messaggio chiaro rivolto soprattutto al Comune di Segrate, che in passato ha ostacolato l'espansione del locale terminal ferroviario merci ma che negli ultimi tempi è sembrato più propenso a trovare una posizione che possa accontentare Mercitalia e gli altri operatori presenti in zona.
Mazzoncini in conclusione ha sottolineato l'importanza del rapporto fra le ferrovie e gli scali marittimi dicendo che "la cooperazione con i porti sta lavorando bene" e ha svelato che recentemente diversi rappresentanti del consorzio Comex (di cui le Ferrovie fanno parte) hanno visitato il Quadrante Europa di Verona e il porto di Ravenna per rinsaldare i rapporti con un cliente importante come il gruppo Marcegaglia. "Dei fondi stanziati da RFI per i miglioramento delle infrastrutture in Italia, circa 700 milioni di euro sono relativi a collegamenti con i porti e gli inland terminal" ha concluso il numero uno delle Ferrovie dello Stato Italiane, che ha anche aperto all'ingresso di investitori privati in Mercitalia Logistics quando la società tornerà a operare in utile. Dunque, secondo le stime, dal 2018.
Nicola Capuzzo
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