La carica di presidente della RZD è una delle più ambite e potenti della Russia, sia per l'importanza strategica delle ferrovia in un Paese così grande, sia per l'immenso fiume di rubli che la compagnia muove ogni anno. Non a caso, l'attuale presidente Yakunin è uno dei personaggi più vicini al presidente Putin. Il 17 agosto, Yakunin ha annunciato l'intenzione di dimettersi dall'incarico a settembre per diventare senatore per la regione di Kaliningrad, sancendo così la sua entrata diretta in politica.
Yakunin ha 67 anni ed è diventato presidente di RZD nel 2005, dopo avere lavorato nel ministero dei Trasporti russo per cinque anni. È considerato uno dei collaboratori più stretti di Putin, ma non è chiaro se le sue dimissioni siano un segnale di decadenza oppure il punto di partenza per nuovi importanti incarichi nella politica. Yakunin è anche entrato nell'elenco delle persone sotto embargo, stilata dall'Occidente in seguito all'annessione della Crimea da parte della Russia, avvenuta nel 2014.
Ora si apre la battaglia per la sua successione, che probabilmente sarà decisa dallo stesso Putin nell'ambito della sua cerchia. Ciò avviene in un periodo molto delicato per la Russia, che sta vivendo una fase di crisi economica, causata dall'embargo occidentale e dal crollo del prezzo del petrolio. Una situazione che incide negativamente anche sul bilancio della società ferroviaria, che nel 2014 ha perso 99 milioni di rubli. È probabile che il presidente della confederazione scelga un manager più giovane, anche per mostrare un rinnovamento al vertice delle grandi aziende pubbliche.
Sulla stampa internazionale sono già apparsi i nomi dei possibili successori di Yakunin. L'agenzia Bloomberg parla di Igor Levitin, Oleg Sienko, Arkady Dvorkovich e Kirill Androsov, mentre l'agenzia Reuters cita Oleg Belozerov e i fratelli Arkady e Boris Rotenberg.
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