Il 26 settembre 2023, la compagnia ferroviaria Captrain Italia ha annunciato di avere aumentato la capacità di carico attraverso Ventimiglia e Domodossola per affrontare la chiusura della ferrovia del Frejus (molto probabilmente sino alla fine di ottobre) per una frana in Francia e i limiti posti al transito nella galleria del San Gottardo, a causa dei lavori di ripristino dopo lo svio di agosto. La società ha deviato verso Ventimiglia otto treni la settimana, passando da quattro a undici-dodici circolazioni, che sono dedicate soprattutto alle rinfuse.
I trasporti di unità intermodali dirette in Svizzera sono invece deviate verso Domo2 (Domodossola) dove Captrain Italia già opera e dove aveva già previsto un potenziamento prima dell’incidente al San Gottardo. “Per noi si tratta di uno sforzo organizzativo importante in quanto abbiamo dovuto improvvisamente spostare da una sede all’altra personale e locomotive”, spiega l’amministratore delegato di Captrain Italia, Mauro Pessano. “Avremmo anche voluto e potuto fare di più, ma le disponibilità di tracce sulla linea Ventimiglia-Genova è limitata. In una settimana ‘normale’ su Modane (prima del disastro occorso) operiamo una trentina di coppie di treni, quindi vi sono comunque diversi servizi in questo momento fermi, per i quali siamo ancora alla ricerca di una soluzione operativa, che confidiamo di trovare al più presto”.
Sia per il Frejus che per San Gottardo la situazione resta incerta. “Le ultime previsioni di riapertura della linea in Francia ci danno un orizzonte a fine 2023, in quanto prima degli interventi di ripristino sarà necessario dare vita a una frana artificiale controllata e riconsolidare il terreno”, aggiunge Pessano. Ancora più lunghi appaiono i tempi per il ritorno alla normalità della galleria di base di San Gottardo. Attraverso il Frejus e il San Gottardo transitano ogni anno circa 80mila treni merci.