Si parla spesso della grave carenza di autisti in tutto il mondo, ma il comparto trasporti deve anche affrontare le difficoltà legate alla mancanza di macchinisti ferroviari. Dagli ultimi rapporti di Confetra, in Italia ne mancherebbero circa tremila ma il problema riguarda tutta l’Europa ed è reso ancora più grave dai numerosi scioperi che si susseguono da tempo. Emblematico è il caso in Gran Bretagna, dove Thameslink, uno degli operatori più attivi nella zona di Londra, ha dovuto organizzare autobus sostitutivi a causa delle numerose cancellazioni dovute a carenza di personale ferroviario.
"Siamo molto dispiaciuti per aver annullato alcuni dei nostri servizi, purtroppo stiamo affrontando una grave carenza di personale sui treni. Comprendiamo che ciò sia frustrante e ci scusiamo per gli inconvenienti che possiamo aver causato” ha dichiarato un portavoce dell’azienda. Nel comunicato è stato anche specificato che la compagnia, nonostante un recente ampliamento del personale, ha dovuto affrontare un imprevedibile accavallamento di ferie, malattie e corsi di formazione che ha lasciato scoperti numerosi convogli. Alcuni sindacati hanno invece sottolineato come il sistema ferroviario britannico si sia basato per anni sugli straordinari dei macchinisti disposti a lavorare ore extra, soprattutto nei weekend, chiarendo che oggi questa soluzione non è più percorribile.
Per evitare che il problema dilaghi, il Governo britannico ha recentemente lanciato una campagna per reclutare macchinisti e ridurre i ritardi di passeggeri e merci. Come dichiarato dal sindacato Nur (National Union of Railwayman), un macchinista su cinque andrà in pensione entro questo decennio, lasciando scoperti migliaia di posti di lavoro. Nel maggio di quest’anno, per scongiurare una paralisi totale della rete, il governo ha abbassato l’età minima per intraprendere questa professione, portandola da 20 a 18 anni. Il provvedimento servirà a velocizzare il cambio generazionale, dato che la formazione del personale di condotta richiede circa un anno e mezzo.
Ora gli sforzi delle ferrovie si concentreranno invece su massicce campagne di reclutamento, che saranno anche agevolate dal recente accordo sindacale che ha messo fine a oltre due anni di scioperi e che garantirà al personale ferroviario un aumento del salario del 15% in tre anni. La South Western Railway, in particolare, ha promosso uno speciale programma di formazione rivolto alle donne, che oggi rappresentano solo l’8% del personale ferroviario del Regno Unito. L'azienda sta infatti offrendo a tutte le donne un programma di formazione della durata di 18 mesi che comprende 225 ore di lezioni pratiche con un istruttore oltre che, ovviamente, un training teorico completo.
Per accedere al percorso non è necessaria alcuna esperienza pregressa nel settore e, al termine del programma, è previsto un affiancamento che accompagnerà le neo-macchiniste nell’avviamento alla professione vera e propria. Swr ritiene infatti che offrendo formazione e affiancamento completi si possano avviare più donne a questa professione tradizionalmente a predominanza maschile.
L’azienda, inoltre, ha precisato che le neo-assunte avranno pari opportunità di avanzamento di carriera rispetto ai colleghi uomini e ha pubblicato sui canali social una serie di video in cui il personale femminile già impiegato racconta la propria esperienza di lavoro in ferrovia, con l’obiettivo di ispirare altre donne a prendere in considerazione una carriera alla guida di treni merci e passeggeri.
Marco Martinelli