Il 3 agosto 2022 passerà alle cronache come una data storica per la ferrovia Milano-Venezia. Non parliamo dell’inaugurazione di una grande opera o della conclusione di importanti lavori di potenziamento, ma di un evento simbolico, che comunque ha il merito di essere registrato. Tra Rezzato e Ponte San Marco, nel bresciano, è stato chiuso l’ultimo passaggio a livello posto sull’intera direttrice ferroviaria lunga 300 chilometri che da Novara, passando per Milano raggiunge Venezia-Mestre.
Con l’apertura al transito di un sottopassaggio stradale e ciclopedonale in sostituzione del precedente passaggio a livello posto alla progressiva chilometrica 92+732 non esistono più attraversamenti a raso tra la viabilità e la ferrovia transpadana. I lavori di costruzione sono durati quasi due anni e mezzo con un investimento complessivo di 13 milioni di euro. L’opera appare relativamente complessa: oltre a sottopassare la ferrovia a fianco del precedente attraversamento stradale, il sottovia della provinciale 67 Castenedolo-Virle Treponti, supera anche la strada statale 45 bis, inserendosi esattamente tra la spalla e la pila del viadotto della Gardesana occidentale.
Avanza in questo modo il piano di soppressione degli attraversamenti stradali sugli itinerari ferroviari fondamentali. L’adeguamento della rete ai più elevati standard di servizio passa anche attraverso la chiusura definitiva dei passaggi a livello. Quelli ancora esistenti hanno una duplice ricaduta sulla regolarità dell’esercizio ferroviario che può essere compromesso da inconvenienti tecnici o incidenti oltre a ostacolare e rallentare la circolazione stradale.
Molti dei corridoi fondamentali non presentano più attraversamenti stradali, come è il caso della Milano-Bologna, della linea Adriatica, così come dell’intera ferrovia del Brennero dal confine di Stato a Verona. Anche in occasione degli interventi di raddoppio di linee in sede o in variante, ovviamente non sono più previsti passaggi a livello: è l’esempio della Verona-Bologna, della Udine-Tarvisio (Pontebbana), della Genova-Finale Ligure o della Napoli-Foggia in avanzata fase di realizzazione.
Ma resta ancora molto da fare su itinerari dedicati guarda caso soprattutto al traffico merci, come la linea internazionale che passa da Luino, con il doppio tracciato oltre Gallarate, ammodernata nella sagoma delle gallerie e potenziata nei binari: qui sono ancora presenti qualcosa come 32 passaggi a livello. Maglia nera anche per la Voghera-Piacenza, itinerario alternativo medio-padano, con 30 attraversamenti stradali, mentre la fondamentale Venezia-Trieste attende ancora un piano complessivo di ammodernamento che comporterà la chiusura degli attuali 23 passaggi a livello. Da completare anche gli interventi sulla Torino-Novara (linea tradizionale), cenerentola dell’intero corridoio transpadano, dove attendono una soluzione le ultime dieci barriere esistenti.
Piermario Curti Sacchi