Le due principali modalità di trasporto tra Asia ed Europa, ossia la nave e l’aereo, stanno soffrendo a causa della pandemia di Covid-19. La prima sta vivendo una fase instabile, con la cancellazione di servizi e la riduzione di quelli rimasti attivi, mentre il secondo subisce il fermo di quasi tutta la flotta passeggeri, con la conseguente scomparsa della stiva belly. In concreto, ciò significa che le tariffe aumentano e i tempi di consegna si allungano. Una situazione che pare stia favorendo il trasporto ferroviario, che offre tariffe più basse dell’aereo e tempi di viaggio minori delle portacontainer.
Una stima di TransportIntelligence mostra che a marzo 2020 i volumi trasportati dai treni tra la Cina e l’Europa sono aumentati del 36% in container e del 30% su carro singolo rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con un tasso di riempimento dei container del 99%. Una parte importante di queste spedizioni riguarda materiale sanitario per affrontare la Covid-19 e sempre TransportIntelligence ritiene che lungo questa rotta a marzo abbiano viaggiato quasi 500 tonnellate di tale materiale verso i Paesi europei.
La società di ricerca precisa anche che il trasporto ferroviario ha un costo al chilo notevolmente inferiore a quello aereo, citando il caso della catena Davies Turner, secondo cui il treno ha un costo di 22 centesimi di euro al chilo, contro 5,7 euro dell’aereo.