Il 6 aprile 2023 il Consiglio d’amministrazione di FS Italiane ha approvato la relazione finanziaria relativa al 2022, che mostra un aumento sia dei ricavi, sia degli utili. I primi hanno raggiunto i 13,7 miliardi di euro, con un incremento di 1,4 miliardi (pari al 12%) rispetto all’anno precedente, mentre l’utile netto è stato di 202 milioni, con un aumento del 5%. In particolare, l’Ebit è aumentato del 36% e l’Ebitda del 17%, e considerandoli al netto dei ristori per il Covid, pari a 800 milioni, tali percentuali sono rispettivamente del 112% e del 119%. La società spiega che il nuovo governo del Gruppo “comincia a produrre i primi significativi risultati”.
Inoltre, nel 2022 il Gruppo ha avviato oltre trecento gare d’appalto per le infrastrutture, per un importo complessivo di circa 26 miliardi di euro. Tra i progetti più importanti ci sono l’affidamento dei lavori sulla linea Napoli-Bari e quello per il sistema di segnalamento digitale Ertms. Avviati anche quelli per il potenziamento della ferrovia tra Palermo e Catania.
Per il trasporto delle merci, la relazione afferma che i ricavi sono aumentati nel 2022 di 45 milioni di euro, derivati soprattutto dalle società estere del Gruppo (che hanno aumentato i ricavi di 31 milioni). Ciò “ha ampiamente compensato le numerose criticità riscontrate sul territorio nazionale, legate prevalentemente allo scoppio del conflitto in Ucraina con conseguente scarsità di semiconduttori con impatto nel business automotive, alle conseguenze dello svio ferroviario del 3 giugno 2022 nei pressi della stazione di Roma Tiburtina, all’attacco Cyber del 23 marzo 2022 a danno dell’infrastruttura tecnologica del Gruppo FS, che ha comportato, fra l’altro, conseguenze sulla regolarità dei servizi, con particolare impatto sul trasporto delle merci”, si legge nella relazione.
Il Polo Logistica – di cui è capogruppo Mercitalia Logistics – ha ottenuto ricavi per 1,082 miliardi di euro, a fronte di 1,036 miliardi dell’anno precedente, mentre i costi sono stati di 1,018 miliardi (erano 939 milioni nel 2021). L’Ebitda resta positivo per 64 milioni, però diminuisce rispetto ai 92 milioni dell’anno precedente, ma l’Ebit è negativo per 188 milioni, cifra maggiore al rosso di due milioni del 2021. La riduzione dell’Ebitda deriva principalmente “dai maggiori costi per servizi di Mercitalia Rail e del Gruppo TX, a causa principalmente della guerra in Ucraina e delle prescrizioni Ansfisa”, si legge nella relazione.
L’aumento del risultato negativo dell’Ebit deriva invece da “maggiori ammortamenti per 8 milioni di euro e per maggiori svalutazioni per 75 milioni di euro di cui 47 milioni circa si riferiscono alla svalutazione degli asset di Mercitalia Rail e 25 milioni si riferiscono a Mercitalia Logistics (di cui 7 milioni per avviamento e la restante parte sugli asset per bonifiche)”.
Importante è anche la relazione sui costi, che riguarda l’intero Gruppo FS. A fronte della riduzione di quelle del personale (pari a 41 milioni di euro), sono notevolmente aumentati quelli dell’energia elettrica e dei carburanti per la trazione (+100 milioni), per l’illuminazione e forza motrice (+102 milioni), per la manutenzione e altri servizi (+160 milioni). Sono aumentati anche i costi dell’Anas (che fa parte del Gruppo FS) di 374 milioni, per manutenzione ordinaria e straordinaria della rete stradale e autostradale.