Un carro ferroviario che può essere caricato e scaricato velocemente nello stesso modo in cui si movimenta la merce in magazzino. Il segreto, se di segreto si può parlare, sta nella sua soluzione innovativa con l’apertura verticale lungo l’intero lato del vagone da 20 metri. I primi prototipi di questo carro, ne sono previsti ventidue, sono stati studiati e realizzati da Kiruna Wagon, una società svedese specializzata nella progettazione e produzione personalizzata di carri per il trasporto di prodotti minerari e di materie prime; forse anche per questo vengono testati per ora in Svezia.
Il modello, indicato con la sigla Side Loader XL ha una struttura a traliccio in acciaio ad alta resistenza aperta idraulicamente, con una copertura esterna telonata, ad alta resistenza ma di peso ridotto in modo da non gravare eccessivamente sulla massa del carro. Generalmente invece questa tipologia di vagoni hanno pareti scorrevoli o colonne di supporto che ne limitano l’accessibilità. Problemi che non sussistono con il telonato speciale proposto da Kiruna Wagon.
Il carro fornisce teoricamente una superficie di carico totale di 51 metri quadri con una capacità di 51 tonnellate, ma che può variare in base alle diverse norme di omologazione. Con la soluzione Side Loader XL è possibile aprire con la semplicità del sistema idraulico l’intera lunghezza laterale da entrambe le parti e accedere alla superficie di carico senza limiti. La grande superficie di carico, secondo il costruttore, crea condizioni paragonabili a quella di lavorare in un magazzino.
Sicuramente il prototipo di carro svedese è molto pratico e rivoluziona le tecniche di caricamento attuali, ma non rappresenta una soluzione adatta a ogni esigenza, cosa che del resto non ha la pretesa di esserlo. Prima di tutto l’apertura verticale può avvenire in tutta sicurezza solo in terminal o raccordi non elettrificati. E poi si presta soprattutto per i carichi su pallet. Ovviamente occorre disporre dello spazio adeguato con un piano caricatore parallelo alla banchina, di dimensioni relative su un singolo carro, decisamente più impegnativo per gruppi di vagoni, cosa non comune per molti magazzini.
Non tutti i terminal logistici sono adatti come non lo sono quelli concepiti per caricare i semirimorchi di coda, mentre per operare di lato occorre disporre di ampi piazzali. Sembra un po’ un ritorno al passato: la memoria va ai lunghissimi piani caricatori delle stazioni storiche, ma assolutamente incompatibili con le attuali esigenze logistiche.
Piermario Curti Sacchi