La notizia viene da lontano, dall’altra parte del globo, ma merita di essere registrata perché segnala una scelta tecnologica che può rappresentare una svolta per il trasporto ferroviario merci su linee non elettrificate. Protagonisti di questa storia sono la società mineraria australiana e operatore di trasporti pesanti Fortescue e il produttore di materiale rotabile Downer. L’obiettivo dell’intesa tra le due società è quello di progettare e sviluppare quella che secondo i proponenti sarà la locomotiva elettrica a batteria più potente ed efficiente al mondo per quanto riguarda il bilancio energetico.
Dal punto di vista tecnologico, un locomotore a batteria non è certamente una novità assoluta, ma in questo caso è la peculiarità del progetto a non avere confronti, perché non stiamo parlando di un mezzo da manovra, ma di una macchina destinata alla trazione di lunghi e pesanti treni da miniera. Se questa scommessa troverà un’effettiva conferma nell’esercizio, il progetto Fortescue-Downer rappresenta un’alternativa che aprirebbe una vera e propria sfida con l’alimentazione a idrogeno, in linea di massima preferita dall’Europa.
Lo sviluppo della nuova locomotiva si baserà sull’esperienza di Downer nell’ingegneria e nella produzione di materiale rotabile, insieme alla competenza di Fortescue come operatore di ferrovie pesanti e sulla sua vocazione a sviluppare progetti a basso impatto ambientale e sistemi di alimentazione a zero emissioni. Il progetto sarà sviluppato in modo da ottenere non solo un locomotore destinato ai proponenti, ma anche una possibile piattaforma per dare vita ad altre applicazioni per l’industria ferroviaria, indirizzate sia al trasporto merci, che resta comunque quello preferenziale, sia a quello passeggeri.
Secondo le analisi formulate da Fortescue e Downer, una tipica locomotiva diesel-elettrica impiegata nel trasporto merci pesante può consumare mediamente un milione di litri di carburante all’anno, il che equivale a quasi 3mila tonnellate di emissioni di biossido di carbonio. La considerazione di fondo da fare però è legata alla produzione di energia elettrica, perché il quadro cambia in modo significativo se si ricorre alle fonti rinnovabili rispetto a quelle fossili tradizionali in quanto in quest’ultimo caso si tratta solo di spostare a monte l’origine delle emissioni e dell’impatto ambientale.
Fortescue e Downer intendono trasformare questa collaborazione in una vera e propria partnership che può aprire le porte verso altri mercati, come quello sterminato dell’Asia ma senza trascurare l’Europa. Gli spazi che si possono aprire nel Vecchio Continente non sono comunque sterminati, ma c’è da registrare la peculiarità della Germania che presenta parecchie linee non elettrificate e che vengono utilizzate come itinerari alternativi anche per le merci.
Qui la sfida è più che mai aperta sulla soluzione tecnologica da adottare, tra idrogeno ed energia accumulata con le batterie. Probabilmente per lo scenario europeo del trasporto merci, l’ideale potrebbe essere rappresentato da una macchina “dual mode” che associa al pacco di batterie la possibilità di prendere l’energia attraverso il pantografo nei tratti di linea elettrificati.
Piermario Curti Sacchi