Qualcuno lo ha definito un carro merci spaziale. Ma la battuta non è fine a sé stessa, perché il prototipo di carro ferroviario intermodale presentato a InnoTrans a Berlino come Competitive Freight Wagon (CFW) è stato sviluppato dal centro aerospaziale tedesco DLR con il supporto dell’associazione dell’industria ferroviaria tedesca VDB e la collaborazione di alcuni partner industriali. Il progetto è sostenuto dall’Unione Europea all’interno del piano FR8Rail IV, che va letto come “innovazione del trasporto merci su rotaia”, un programma complessivo da 17,7 milioni di euro.
La sfida lanciata del carro CFW è comune a molti altri progetti in corso e si sviluppa lungo due binari: ridurre il peso per ottimizzare il trasporto e ricorrere alla tecnologia digitale più spinta. Obiettivi che, almeno sulla carta, sembrano centrati. Il carro è lungo 12,7 metri e pesa solo 9,6 tonnellate, il che lo rende almeno il 20% più leggero rispetto ad analoghi carri intermodali. Secondo i proponenti un treno blocco lungo 750 metri (a modulo europeo) e composto da questi carri potrebbe trasportare l’equivalente di 44 carichi camionistici.
Dove sta il segreto di questo carro? In un certo senso nel ritorno al passato ma con una proiezione verso il futuro più tecnologico. Abituati ormai a vedere solo carrelli classici a due assi, colpisce l’apparente semplicità costruttiva di questo carro che però nasconde una soluzione sofisticata come le quattro molle pneumatiche controllate individualmente che lo mantengono a un’altezza costante in modo da adattarsi così anche a casse mobili o container caricati in modo non uniforme.
La tecnologia consente un grado di autosterzatura radiale delle sale montate in curva. Ciò dovrebbe ridurre sia la resistenza al rotolamento sia l’usura. Le casse mobili e i container sono fissati al veicolo tramite perni di bloccaggio automatizzati, sostituendo i tradizionali fissaggi manuali e facendo risparmiare così minuti preziosi nel processo di carico e scarico. Inoltre il blocco sicuro dei carichi consente di viaggiare fino a 140 km/h favorendo quindi un traffico misto merci e passeggeri.
I freni a disco sono controllati elettronicamente da una valvola Knorr Bremse per ridurre sia gli spazi di frenata sia i tempi di rilascio dei freni, a patto però, come si può intuire facilmente, si ricorra solo a un treno blocco. Il prototipo è dotato di un accoppiatore digitale automatico con connessione continua che vigila sull’integrità dell’intero convoglio. Contestualmente alla presentazione statica sono partiti una serie di test dinamici per verificare se le caratteristiche date per certe sulla carta, rispondono compiutamente anche nell’esercizio effettivo.
Il progetto Competitive Freight Wagon è interessante e innovativo, ma come altre esperienze analoghe richiede una filiera dedicata se si vogliono sfruttare al meglio le opportunità offerte. Già in passato, seppure in un’altra era tecnologica, erano state presentate soluzioni che all’apparenza presentavano molti vantaggi come i carri bimodali road-railer per il trasporto di semirimorchi bloccati su carrello ferroviario, dove però era indispensabile rinforzare il semirimorchio stradale con l’aggiunta degli attacchi per un carrello ferroviario. Soluzione geniale sulla carta, ma che nella pratica non ha avuto un grande seguito.
Piermario Curti Sacchi