Dall’inizio del 2021, la compagnia danese Dfds sta aumentando l’attività nel porto di Trieste. Prima lo ha fatto a metà febbraio, aumentando le partenze delle navi ro-ro dai porti turchi di Pendik e Yalova a nove la settimana, poi intensificando il servizio ferroviario verso la Germania. Dal 19 aprile il treno per semirimorchi che collega lo scalo giuliano con Norimberga passa da una a due corse settimanali, in collaborazione con la società di trasporto turca Cobantur Boltas. Il treno parte da Trieste il giovedì e la domenica e da Norimberga il martedì e il venerdì.
“I nostri clienti stanno cominciando a vedere i benefici della combinazione di traghetto e ferrovia”, ha dichiarato Lars Hoffmann, responsabile della Divisione Mediterranean. “Dal 2020 siamo passati da circa 30 treni settimanali da Trieste a 55-60 treni settimanali nel 2021 con un tasso di utilizzo medio molto alto". Ciò nonostante una crisi che sta colpendo la Turchia, a causate della svalutazione della moneta e delle turbolenze in politica estera.
“Questa situazione non è l'ideale per l'equilibrio dei nostri flussi a Trieste, poiché i clienti tendono ad aspettare i carichi di ritorno verso la Turchia”, spiega Hoffmann. “Stiamo studiando varie soluzioni per attenuare tale impatto. Tuttavia, siamo abituati a queste sfide e abbiamo l'esperienza per superarle in modo positivo. Trieste è un porto chiave per noi e stiamo cercando di espandere lo spazio del terminal interno per gestire la futura crescita dei volumi".