In controtendenza rispetto alle osservazioni avanzate da altri organismi come la Corte dei Conti Europea che ha definito irrealistico l’obiettivo di raddoppiare il traffico su rotaia entro il 2030, la società di trasporti internazionali Dhl crede nel trasferimento modale a favore della ferrovia, in particolare per i colli espressi. La tesi emerge chiaramente dal rapporto “Sustainability it pays to ship parcels by rail” in cui nell’affrontare l’argomento, si segnala l’attenzione crescente nei confronti della ferrovia e si offrono esempi concreti e indicazioni operative per raggiungere questo obiettivo.
Almeno sulla carta in un ipotetico confronto tra le varie modalità di trasporto, la ferrovia ha molti punti a suo vantaggio. Nel rapporto, Dhl ricorda per esempio come un solo treno merci a modulo standard di 740 metri possa trasportare l’equivalente di 52 veicoli industriali e nello specifico 100mila colli, oltre a favorire una notevole riduzione delle emissioni inquinanti.
Questi fattori hanno determinato un risveglio dell’attenzione dei confronti della ferrovia. Per esempio, in Gran Bretagna dove le ferrovie statali British Rail si sono progressivamente ritirate dal mercato, alcuni operatori hanno assecondato la domanda proponendo innovativi servizi di trasporto veloce su ferro, come Intercity RailFreight che offre fino a quattro partenze all’ora di treni merci espressi (significativo il trasporto di pesce fresco refrigerato) o Varamis Rail che collega, per ora, la Scozia con l’aeroporto internazionale di Birmingham con un servizio veloce notturno.
Per Dhl è storica la collaborazione con le ferrovie tedesche DB Cargo che grazie a soluzioni innovative hanno consentito di elevare al 5% la quota di colli leggeri trasportati via treno (sembra poco, ma è più del doppio di quanto avveniva in passato). Il servizio si basa sull’uso di casse mobili specifiche, a tara ridotta e facili da movimentare.
Per favorire l’intermodalità è però essenziale investire su bypass merci e potenziare anche i collegamenti ferroviari secondari. Sempre a proposito della Germania, viene fatto l’esempio di una linea, la Kanonenbahn (letteralmente “ferrovia dei cannoni”) di 805 chilometri, che è un ex ferrovia militare tra Berlino e Merz, da valorizzare in chiave commerciale per il trasporto merci.
Il rapporto di Dhl non nasconde però i limiti che frenano l’espansione del servizio ferroviario veloce e che coinvolgono sia le infrastrutture sia l’organizzazione del trasporto e la catena logistica. Pertanto gli interventi vanno portati avanti su molte direzioni, a partire dalla rete che va ampliata e potenziata, insieme all’espansione di terminal e di centri di interscambio ferro/gomma. Spesso però i vincoli burocratici frenano una risposta efficace alle richieste del mercato, e quindi vanno superati. Così come occorre anche aumentare il parco disponibile di carri merci veloci per merci leggere.
Piermario Curti Sacchi