L’indagine sul grave incidente ferroviario di Pioltello, alle porte di Milano, che il 25 gennaio 2018 causò la morte di tre passeggeri del treno regionale Cremona-Milano a causa di uno svio è terminata e il 21 giugno 2021 la Gup di Milano, Anna Magelli, ha rinviato a giudizio dieci indagati. Il nome più noto è quello di Maurizio Gentile, che al tempo dell’incidente era amministratore delegato di Rfi (anch’essa a processo come società). Gli altri imputati sono dirigenti di Rfi. La prima udienza avverrà il 12 ottobre 2021. Uno degli indagati aveva chiesto un patteggiamento a tre anni e mezzo, richiesta rifiutata dalla Gup perché ritiene incongrua la pena.
Gli imputati sono accusati a vario titolo di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e violazione delle normative sulla sicurezza. Gli inquirenti spiegano che a Pioltello avvenne un incidente ferroviario causato da una lunga serie di omissioni nella manutenzione e nella sicurezza, attuate per ridurre i costi. Una relazione dei consulenti della Procura stabilisce che l'incidente fu causato da uno spezzone di rotaia lungo 23 centimetri che si fratturò nel cosiddetto 'punto zero' per "un danneggiamento ciclico irreversibile generato da condizioni di insufficiente manutenzione".