Il porto di Trieste, almeno per ora, non rischia di soffrire più di tanto a causa del tradizionale concorrente dietro l’angolo, quello di Capodistria (Koper). L’insidia poteva essere legata al potenziamento delle infrastrutture ferroviarie tali da rendere più competitivo lo scalo sloveno nel collegamento attraverso Divaccia (Divača) e quindi verso i corridoi merci fondamentali con l’est europeo.
L’ipotesi originaria era quella di dare il via ai lavori della nuova linea tutta in variante rispetto al tracciato storico entro il 2019 per un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro. Quella scadenza è trascorsa senza che ci fosse neppure l’ombra di un cantiere, per arrivare ora ad aprile 2021 ad autorizzare un progetto che è solo l’antipasto di quella che dovrebbe essere la nuova linea.
L’accordo di contratto firmato per il raddoppio in variante della Capodistria-Divaccia si limita infatti a rendere operativi i cantieri su una prima tratta, quasi simbolica, tra il porto sloveno e Črni Kal (San Sergio), una manciata di chilometri che rappresentano meno di un terzo dell’itinerario complessivo. Ridotto anche l’impegno finanziario sottoscritto per poco meno di 225 milioni di euro con la previsione di aprire i cantieri a maggio. A occuparsi della costruzione è la società 2TDK, concessionaria del Governo sloveno, totalmente di proprietà statale e costituita già nel 2016 con questo scopo.
Nonostante la tratta abbia un’estensione contenuta, sono significative le opere d’arte costituite da diverse gallerie per una lunghezza complessiva di 7,7 chilometri oltre a un paio di viadotti. La nuova linea viene costruita già predisposta per la posa di un secondo binario ma all’inizio sarà armata con un solo binario e presenta un tracciato più favorevole per il trasporto merci in quanto riduce la pendenza dal 27 al 17 per mille. Per questo motivo si ipotizza di utilizzarla a senso unico, quello più favorevole, in combinazione con la linea storica che resta comunque in esercizio, quindi idealmente in un raddoppio a distanza. Tempi ancora molto incerti sull’avvio dei lavori per completare l’intero itinerario.
Il potenziamento della Capodistria-Divaccia porterà vantaggi per entrambi i corridoi che attraversano il Paese, quello Baltico-Adriatico e quello Mediterraneo, fondamentali nei traffici merci. Attualmente la tratta è lunga 45 chilometri. L'obiettivo è quella di ridurla a meno di 30 chilometri con un tracciato meno acclive. Secondo alcune proiezioni, una volta terminati i lavori, il numero dei treni che quotidianamente percorreranno la linea salirà da 90 a 220. Ma visto il dilatarsi dei tempi di costruzione, questa prospettiva è tutt’altro che vicina.
Piermario Curti Sacchi