S’inasprisce la vertenza tra il sindacato tedesco dei macchinisti Gdl e la compagnia ferroviaria DB Cargo, che ha già portato due giorni di sciopero il 12 e 13 agosto 2021. Un’azione che ha fermato circa trecento treni merci e che a detta della stessa società ha causato gravi danni al trasporto delle merci. Le conseguenze si sono sentite anche nelle spedizioni internazionali, perché alcuni treni sono rimasti fermi al confine con la Germania mancando il personale per rilevarli.
La vertenza può trasferire le merci dalla rotaia alla strada, anche perché la situazione è ancora in stallo e potrebbero avvenire altri scioperi nelle prossime settimane. Il ministro dei Trasporti, Enak Ferlemann, è scettico su una soluzione a breve termine.
La Gdl chiede a DB Cargo un bonus di 600 euro per i macchinisti, che hanno mantenuto il servizio durante l’intera pandemia, e un aumento delle retribuzioni del 3,2%. Ma non è tutto. Il sindacato contesta anche il taglio alle pensioni del personale viaggiante, mentre sarebbero aumentate quelle dei dirigenti. Infine, la Gdl si oppone all’aumento dei carichi di lavoro e della flessibilità dei macchinisti.
Deutsche Bahn ha chiesto al sindacato di riprendere la trattativa, sostenendo che è disposta ad aumentare i salari del 3,2%, ma con tempi diversi da quelli chiesti dal sindacato. Un accordo, prosegue l’azienda, è necessario per “affrontare la più grave crisi economica della nostra azienda”. DB precisa che il Gruppo è stato duramente colpito sia dalla pandemia, sia dalle inondazioni di luglio.
Sulle retribuzioni dei dirigenti, la società afferma che sono state congelate dopo essere diminuite nel 2020. Però la vertenza è complicata dal fatto che la Gdl non è l’unico sindacato dei ferroviari tedesco e neppure quello più grande, che è l’Evg. Quest’ultimo ha firmato un accordo con DB Cargo nel 2020 e quindi non partecipa alla mobilitazione.