Il mercato del cargo ferroviario è caratterizzato da una fase di crescita, la domanda non manca e in generale c’è maggiore attenzione per i trasporti su ferro, ma il quadro complessivo presenta alcune criticità. La prima è quella collegata alla pandemia tuttora in corso, l’altra alle norme restrittive sulla circolazione legate alle prescrizioni dell’Ansfisa (l’agenzia per la sicurezza) per i carri equipaggiati con freni di tipo LL, che solo all’apparenza può sembrare una questione tecnica, ma che incide profondamente nell’esercizio.
“Va assolutamente risolto il nodo della drastica riduzione dei limiti di velocità, imposti da Ansfisa, per i treni merci composti da carri con freni LL”, osserva Emanuele Vender, amministratore delegato operativo di DB Cargo Italia e componente del consiglio direttivo di FerCargo. “L’Agenzia ha scelto di emettere restrizioni che, a parere degli operatori ferroviari, sono eccessivamente conservative e non corroborate da adeguate giustificazioni tecniche o scientifiche”.
Su questo aspetto è in corso un gruppo di lavoro d’urgenza europeo in seno all’European Railway Agency per arrivare in prima battuta a misure di mitigazione armonizzate a livello continentale (visto che le autorità estere hanno evidenziato criticità ai freni LL senza tuttavia imporre misure forti come quelle italiane) e in seguito per approfondire eventuali soluzioni necessarie nel medio/lungo periodo.
“La sicurezza è sempre e comunque il fattore più importante e facciamo continuamente di tutto per migliorarla”, puntualizza Emanuele Vender, “però non si può non tenere conto che i livelli di sicurezza in ferrovia sono già molto più alti che nell’autotrasporto. Ogni ulteriore restrizione, soprattutto e non giustificata, rischia di spostare merci sulla strada aumentando enormemente le esternalità negative quali incidenti, inquinamento e traffico”.
La domanda di trasporti su ferro è in costante crescita, ma ciò che manca è un’attenzione con iniziative di supporto per il settore, anche per far fronte all’attuale periodo di pandemia, come osserva Luigi Legnani, presidente di FerCargo, l’associazione che rappresenta 19 imprese ferroviarie di servizio merci. “Una soluzione, semplice dal punto di vista gestionale, ma efficace nei risultati dovrebbe essere quella dello sconto del pedaggio per accedere alla rete. Questa iniziativa è stata attuata in diversi Paesi europei e ha avuto l’avvallo anche dalle autorità comunitarie perché non si tratta di un aiuto di Stato mascherato, ma di una risposta per una fase critica contingente”.
FerCargo recentemente ha assunto una posizione molto chiara su quella che appare come la “questione macchinisti”. Così la esplicita senza giri di parole Emanuele Vender: “non possiamo dimenticare come nella seconda metà del 2021 abbiamo assistito anche a una massiva sottrazione di macchinisti da diverse imprese ferroviarie associate a FerCargo implementata dal Gruppo Ferrovie dello Stato, che invece di investire per formarsi il proprio personale internamente sembra preferire danneggiare il mercato del cargo togliendo preziose risorse ai concorrenti”.
Piermario Curti Sacchi