Il 31 marzo, il segretario nazionale di Fit Cisl è intervenuto nella polemica tra Mercitalia (FS) e l'associazione delle ferrovie private FerCargo, chiedendo alle compagnie private di applicare il CCNL di settore. Oggi risponde il presidente dell'associazione Giancarlo Laguzzi innanzitutto con la precisazione che FerCargo non è un'associazione datoriale, quindi le aziende aderenti applicano i CCNL vigenti, firmati dalle stesse organizzazioni sindacali. "Per questo motivo non esiste alcun trattamento normativo ed economico sfavorevole per i propri dipendenti", aggiunge Laguzzi.
Le imprese aderenti a FerCargo impiegano circa duemila persone, contro le 400 del 2008, e hanno una quota di mercato del 45%: "Un elemento non trascurabile del successo delle imprese aderenti in FerCargo è il non utilizzo del Contratto Collettivo per le Attività Ferroviarie, caratterizzato da disposizioni e norme, che producono solo inefficienza e mancata competitività per le imprese che lo applicano", afferma Laguzzi. Il CCNL Attività Ferroviarie è, per FerCargo "un contratto aziendale tipico di un contesto di mercato a regime di monopolio, quindi anacronistico oltreché inadeguato, e soprattutto non applicabile erga omnes ad altri operatori del mercato".
Il CCNL Attività Ferroviarie, secondo Laguzzi, "ha prodotto una serie di diritti-privilegi ad uso esclusivo solo dei lavoratori ferroviari che applicano il contratto delle Attività Ferroviarie. In base a queste regole, infatti, la differenza di costi con altri contratti collettivi raggiunge il 50% sul costo del lavoro, in particolare per produrre lo stesso numero di km, un'impresa ferroviaria che lo applica ha bisogno del 30% di personale in più".
Laguzzi conclude dichiarando che "tutte le imprese ferroviarie aderenti FerCargo stanno formando e assumendo giovani di questo Paese e i numeri sono anche rilevanti. Sono tutti ragazzi disoccupati o inoccupati, è indispensabile che lo stesso percorso lo svolga anche Mercitalia Rail, al fine di aumentare la forza lavoro nel mercato, indispensabile per produrre più treni ed aumentare la quota modale del trasporto ferroviario merci, indirizzo molto chiaro del ministero dei Trasporti da due anni a questa parte".
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