Anche se non rientrano nella fitta rete delle relazioni europee, meritano di essere segnalate come esempio di una ferrovia fortemente proiettata verso il trasporto merci, dove si concentrano investimenti che costituiscono praticamente un record storico a livello mondiale. Si tratta delle ferrovie indiane Indian Railways, dalle grandi prospettive di sviluppo, testimoniato dal recente ordine di acquisto firmato con Siemens Mobility per 1200 nuove locomotive elettriche, si badi bene, in un unico lotto, vale a dire il più grande ordine ricevuto dalla società tedesca in tutti i suoi 175 anni di storia.
Il record è duplice, sia dal punto di vista della quantità, sia per quanto riguarda il valore. La commessa, escluse le imposte ed eventuali integrazioni successive, vale tre miliardi di euro. Il contratto comprende la progettazione di una macchina specifica che non è nel catalogo europeo di Siemens, insieme alla produzione che sarà dislocata in India e alla manutenzione full service per 35 anni. Anche il servizio di assistenza sarà prestato in diversi depositi indiani. Produzione e consegne, vista l’entità dell’ordine, sono spalmate in undici anni.
Le caratteristiche delle locomotive sono specifiche per il servizio merci. Prima di tutto sono delle sei assi, una configurazione ormai poco comune nel parco europeo attuale. In questo caso si è scelta questa soluzione per le grandi doti di trazione che possono sviluppare nei pesanti treni merci. I moderni sistemi di gestione elettronica con la capacità di governare al meglio motori e carrelli annulla uno dei principali difetti storici delle locomotive a sei assi, quello dell’aggressività eccessiva sul binario. Le nuove macchine hanno una potenza di 6700 kW (oltre 9mila CV) che non è stratosferica se paragonata a una Siemens Vectron europea da 6400 kW, ma è proprio la soluzione a sei assi a fare la differenza.
Le locomotive saranno impiegate nella trazione di treni merci con una massa fino a 4500 tonnellate (il doppio di un treno merci europeo) e con una velocità massima di 120 km/h (tra le migliori prestazioni per questo tipo di trasporti). Nonostante questi numeri siano di tutto rispetto, non sarà scalfito l’oscar della trazione con una sola macchina detenuto dalle ferrovie cinesi, con la Shen-24, una locomotiva operativa dal giugno 2021, costituita da sei sezioni unificate da 24 assi e una potenza di 28800 kW in grado di trainare un treno merci minerario da 10mila tonnellate.
La rete ferroviaria indiana è caratterizzata da uno scartamento largo di 1676 mm ed è per buona parte elettrificata con il valido sistema a 25 kV in corrente alternata che garantisce buone prestazioni. Quest’ultimo colossale investimento sia dal punto di vista quantitativo sia per il valore complessivo è la dimostrazione palese dell’impegno delle ferrovie indiane per potenziare il trasporto merci. Secondo le autorità nazionali la quota detenuta dalle ferrovie dovrà passare dall’attuale 27% al 40-45%.
Piermario Curti Sacchi