L’ombra della ‘ndrangheta emerge sulla manutenzione della rete ferroviaria, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Dda di Milano e svolta dalla Guardia di Finanza. Lo afferma una nota diffusa dagli inquirenti il 6 novembre 2023 su un’indagine che ha portato al sequestro di dieci milioni di euro nei confronti di undici imprese operanti nell’armamento ferroviario a livello nazionale per frode fiscale. Questa inchiesta sorge da una precedente conclusa a febbraio 2022 con l’arresto di quindici persone e il sequestro di 6,5 milioni di euro. Già in quell’operazione apparve un contesto associativo aggravato dall’agevolazione mafiosa.
In questa indagine è emerso un gruppo di soggetti contigui alla cosca di ‘ndrangheta denominata Nicoscia-Arena di Isola di Capo Rizzuto (Crotone). Questa organizzazione avrebbe svolto per anni la manutenzione ferroviaria svolta per Rete Ferroviaria Italiana, con contratto di distacco di manodopera e noleggio a freddo di veicoli. Questi appalti sarebbero stati attuati tramite “una fitta rete di aziende pseudo-metalmeccaniche a loro riconducibili con sede tra Varese Verona e Crotone, molte delle quali intestate a prestanome, di fatto prive di una struttura aziendale, aventi quale unico scopo la somministrazione di manodopera alle undici imprese assegnatarie delle ingenti commesse dalla principale stazione appaltante”, scrive la Finanza.
Le indagini hanno ricostruito un giro di fatture false per milioni di euro, emesse dalle società “cartiere” per eludere la normativa antimafia e le limitazioni al subappalto per le commesse pubbliche, nonché per attuare un’evasione fiscale per 10.273.420 euro.