"Se si vuole veramente ridare slancio al trasporto ferroviario combinato bisogna correggere le distorsioni di mercato a favore dell'autotrasporto. Finché non si terranno in considerazione le esternalità negative del trasporto su gomma (come viene fatto ad esempio in Svizzera) il treno continuerà a non essere in grado di fare concorrenza al camion né sul prezzo né sul servizio, come è stato fino a oggi". Parola di Marco Gosso, amministratore delegato di FS Logistica e Cemat, nonché candidato numero uno per guidare la futura divisione cargo di Trenitalia che presto prenderà forma.
Intervenuto al convegno organizzato da Fercargo a Milano il 24 febbraio 2016, Gosso non ha invocato espressamente il modello Eurovignette ma la sostanza non è sembrata molto distante da quel sistema di tariffazione dei pedaggi basato sul principio del "chi più inquina più' paga". Di certo, ha sottolineato il numero uno di FS Logistica, "le richieste di Fercargo (treni lunghi 700 metri e capacità di trasporto dei convogli elevata a 2000 tonnellate, ndr) essenzialmente sono condivisibili però rappresentano una condizione necessaria ma non sufficiente per rendere il treno competitivo nei confronti dell'autotrasporto". Per questo, ha poi concluso, ci vogliono "il rispetto delle regole da parte dei camionisti, azioni politiche mirate e vanno considerate le esternalità positive".
Il rispetto delle regole e maggiori controlli sono stati invocati anche da Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto: "Facciamo rispettare i tempi di guida e di sosta degli autotrasportatori, una prima conseguenza sarebbero maggiori volumi di merce che si spostano verso il treno e verso le autostrade del mare".
Sebastiano Grasso, vicepresidente di Contship Italia e amministratore delegato di Sogemar, ha lanciato una proposta diversa: "Il Governo dia incentivi all'autotrasporto per cambiare l'equipaggiamento, ad esempio per comprare casse mobili. Il parco attuale dei semirimorchi in Italia spesso non è adatto al trasporto combinato".
Thomas Baumgartner, presidente di Anita e vertice della società di logistica e autotrasporto Fercam, ha messo invece nel mirino il Gruppo FSI chiedendo pubblicamente perché "l'Autorità Antitrust non abbia ancora aperto un procedimento per abuso di posizione dominante contro le Ferrovie che in Italia controllano il 70% del mercato. Tuttora la rete ferroviaria non è neutrale ed è dunque urgente completare il processo di liberalizzazione ferroviaria".
Nicola Capuzzo
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