"Le merci tornano al centro della strategia di Ferrovie dello Stato". Parola dell'amministratore delegato Renato Mazzoncini, che il 22 marzo ha affrontato per oltre due ore e mezzo la Commissione Trasporti della Camera, rispondendo alle domande dei deputati sul trasporto delle merci. Mazzoncini ha annunciato che il nuovo piano industriale di FS, che deve essere ancora ufficialmente presentato, prevede 500 milioni di euro per questo settore, equamente ripartiti tra rinnovo del parco rotabile e terminal.
Sui terminal, Mazzoncini ha ammesso che l'Italia ha pochissimi scali che permettono la realizzazione di treni lunghi 750 metri, che sono ormai lo standard nel trasporto internazionale. Ha anche citato il paradosso degli investimenti che la Svizzera sta attuando nel Nord Italia per potenziare gli scali di Bergamo, Piacenza, Novara e Milano Smistamento proprio per creare convogli così lunghi da usare nella nuova galleria del Gottardo."Quindi abbiamo deciso di tirare fuori soldi anche noi, pur continuando a collaborare con gli svizzeri", ha dichiarato l'Ad di FS.
Per quanto riguarda il potenziamento del parco rotabile, Mazzoncini ha citato la necessità di silenziare la flotta dei 17mila carri merci di FS, perché dal 2020 la Svizzera non permetterà più la circolazione di carri non silenziati. "È un investimento di almeno quaranta milioni di euro, parte dei quali possono essere finanziati dall'Unione Europea".
L'altro annuncio importante di Mazzoncini è la nascita di Mercitalia, la nuova sub-holding dedicata al trasporto delle merci, che riunirà entro la fine dell'anno la decina di società del gruppo che seguono il settore, comprese Trenitalia merci e Cemat. "Chi vuole trasportare le sue merci in ferrovia avrà così un unico interlocutore, che seguirà l'intera filiera". Ciò comprende anche il camion che trasporta le unità di carico ai terminal ferroviari e ciò comporta "una forte collaborazione con gli autotrasportatori", precisa Mazzoncini.
Durante l'audizione, l'amministratore delegato di FS ha confermato l'interesse per la gara della privatizzazione della ferrovia greca Trainose, per la quale l'Agenzia delle privatizzazioni ha spostato proprio ieri il termine per la presentazione delle manifestazioni d'interesse a metà aprile. " Stiamo partecipando alla data room per la privatizzazione della società Trainose. Al momento siamo in tre, insieme a cinesi e russi. È una realtà piccolissima perché non riguarda i binari, è un'operazione che potrà valere meno di cento milioni di euro".
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