Tra le soluzioni che il cluster portuale genovese sta studiando per ovviare alle criticità conseguenti al crollo del ponte Morandi avvenuto lo scorso 14 agosto ci sono anche shuttle ferroviari dal porto di Genova al Piemonte e fra i due maggiori bacini portuali dello scalo ligure. Lo ha annunciato con una nota su Facebook l'impresa ferroviaria FuoriMuro, che gestisce le manovre e i collegamenti via treno da e per il porto della Lanterna.
"Chiediamo tutta la cooperazione possibile a Rfi affinché venga accelerata la riapertura della linea ferroviaria (fra Genova e Milano, ndr)", si legge in una firmata dall'amministratore delegato Guido Porta. "La soluzione che noi proponiamo invece per il medio termine per alleggerire notevolmente il traffico camionistico e sviluppare i traffici portuali è quella di attivare un collegamento stabile tra il porto e il basso Piemonte, affinché le merci possano essere rilanciate via camion esclusivamente da lì e per questo confidiamo possano essere dati aiuti nell'ottica di contribuire a rendere il trasporto ferroviario equivalente al costo servizio del camion".
Questa soluzione è molto simile a quella a cui spedizionieri, terminalisti e autotrasportatori stavano lavorando insieme all'Autorità di Sistema Portuale nei mesi scorsi per ridurre i disservizi e il congestionamento di mezzi stradali al terminal container di Prà. In quel caso si era pensato a shuttle ferroviari dalle banchine verso Tortona e Ovada.
Guido Porta ha in mente un navettamento ferroviario anche Tra i bacini portuali di Voltri-Prà e di Sampierdarena per i container da trasferire tra le due aree dello stesso scalo: "Considerato il numero di movimentazioni tra Voltri e il porto storico, crediamo che dovrebbe essere istituito un servizio stabile di navettamento ferroviario per il transhipment", ha affermato.
L'attività dell'impresa ferroviaria FuoriMuro è rimasta pesantemente colpita dal crollo del ponte Morandi poiché esattamente sotto il viadotto transitano le linee ferroviarie che collegano le banchine del porto con il parco ferroviario del Campasso e il network verso Milano. La società ha annunciato la cassa integrazione a rotazione per il personale operativo impiegato nelle attività di manovra ferroviaria, pari a circa la metà dei suoi 106 dipendenti.
Nicola Capuzzo
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