Quando si legge hyperloop il primo pensiero è un misto di curiosità e scetticismo. A partire dal 2012 dopo l’annuncio di Elon Musk, ciclicamente si ripresenta questa ipotesi di tecnologia futuribile per il trasporto ad alta velocità di merci e passeggeri all’interno di tubi a bassa pressione dove una sorta di capsula è spinta da motori lineari a induzione. Secondo i proponenti si tratta della tecnologia dei trasporti del futuro, mentre per i critici è solo una mirabolante idea fuori dalla realtà pratica.
Ma c’è una via di mezzo che prende in prestito l’idea di base per ricondurla ad applicazioni più concrete e fattibili che riguardano il trasporto delle merci. Che non si tratti dell’ennesima bizzarria lo si deve alla solidità di uno dei protagonisti dell’ultimo progetto avviato che vede come partner Gatx Rail Europe, uno dei maggiori locatori di carri ferroviari che opera in venti paesi europei con una flotta composta da oltre 28mila vagoni di tutte le tipologie, comprese cisterne e intermodali. In collaborazione con Nevomo è stata avviata la sperimentazione di MagRail Booster, una soluzione che consente un’implementazione rapida e graduale della tecnologia di trasporto ispirata a hyperloop all’interno dei sistemi ferroviari attuali.
In pratica si rende possibile l’ipotesi di adeguare il materiale rotabile esistente per consentire la propulsione a motore lineare con sistemi di controllo autonomi che possono elevare in modo significativo la velocità commerciale dei treni merci. Secondo Nevomo già nel corso del 2023 sarà possibile sperimentare sulla pista di prova a Nowa Sarzyna in Polonia il primo carro Gatx con tecnologia MagRail Booster. Questo carro, grazie ai motori lineari, può muoversi in autonomia rendendo di fatto superfluo anche l’uso di un locomotore, ipotesi che diventerebbe interessante nei trasporti navetta con terminal e piattaforme industriali.
Tutto questo è facile a dirsi, perché è vero che basta un carro merci tradizionale, ma occorre predisporre un’infrastruttura adatta e costituita da due elementi essenziali che sono collocati tra la linea ferroviaria classica e il carro merci: lo statore posizionato all’interno dei binari come se fosse una terza rotaia e il motore lineare collocato sotto il carro. Sono questi due elementi a rendere fattibile e concreta la nuova tecnologia. Più di mille parole scritte, rende molto bene l’idea della tecnologia e del servizio offerto per i trasporti merci un filmato predisposto e diffuso attraverso il canale Youtube.
Sia Gatx Rail Europe sia Nevomo intendono investire con convinzione le proprie risorse per sviluppare commercialmente questa tecnologia innovativa. Occorre però conoscere come sarà accolta questa soluzione dalle amministrazioni ferroviarie e dai gestori della rete europea, perché in caso contrario non si andrà al di là di qualche applicazione a circuito chiuso.
Piermario Curti Sacchi