Non sono tempi facili per le imprese ferroviarie costrette a fare i conti con l’aumento dei costi, come quelli dell’energia e delle tracce, o i continui cantieri che penalizzano il servizio causando ritardi e cancellazioni di spedizioni. Eppure, c’è chi vede rosa oltre ogni più ragionevole previsione. Questa ventata di ottimismo arriva dalla Francia ed è il risultato di un sondaggio tra gli operatori promosso dagli spedizionieri (Autf-Association des Utilisateurs de Transport de Fret) e dalle imprese ferroviarie (Utpf-Union des Transports Publics et Ferroviaires) che comprendono anche le ferrovie statali Sncf.
Secondo gli operatori francesi esiste il potenziale per una forte crescita nel prossimo decennio sia per i trasporti ferroviari convenzionali, sia per quelli combinati strada-rotaia. Entro il 2030 si ipotizza un incremento del tradizionale, espresso in tonnellate-chilometro, da un minimo del 13% fino a oltre il 50% se saranno soddisfatte alcune condizioni infrastrutturali e gestionali. Per quanto riguarda i trasporti intermodali, nel 2035 si possono prevedere un centinaio di spedizioni in più al giorno.
Come è facile intuire, una forbice così marcata tra i due valori, minimo e massimo, e dovuta ai diversi scenari che i possono prospettare. Solo con un netto miglioramento del sistema ferroviario nel suo complesso si può aspirare allo scenario più ambizioso. Lo studio mette in luce le aspettative degli operatori subordinate al potenziamento delle infrastrutture con una particolare attenzione per gli scali merci e gli hub intermodali e l’adeguamento della rete secondo il profilo a grande sagoma P400 che rende possibile il trasporto generalizzato senza limiti dei semirimorchi stradali.
Lo studio conclusivo, frutto del sondaggio tra gli operatori, non è destinato a essere riposto negli archivi, ma ha l’ambizione di trasformarsi in un’occasione propositiva. Per questo motivo verrà istituito un gruppo di lavoro che riunirà i rappresentanti degli operatori ferroviari insieme al gestore della rete Sncf Réseau per garantire che le indicazioni scaturite dall’indagine siano attuate nel tempo.
Sempre dalla Francia arriva anche un’altra proposta, in questo caso un disegno di Legge parlamentare presentato da un gruppo di deputati con l’obiettivo di favorire la transizione verso il trasporto ferroviario merci. Se il provvedimento sarà approvato, tutti i siti logistici in Francia dovranno essere collegati alla ferrovia. Le società che gestiscono poli logistici e piattaforme già esistenti e che non si adegueranno saranno soggette al pagamento di una tassa di transizione ambientale, una sorta di sanzione mascherata per mantenere un profilo ambientale meno favorevole. Per quanto riguarda invece i nuovi insediamenti, una condizione essenziale per ottenere l’autorizzazione del progetto, sarà la realizzazione di un raccordo ferroviario. L’iter di questa proposta di legge non si preannuncia comunque agevole in quanto c’è da aspettarsi l’opposizione degli operatori logistici potenzialmente coinvolti.
Piermario Curti Sacchi