La Germania resta se non l’unico uno dei pochi paesi europei - a parte la Svizzera che però fa storia a sé - dove il trasporto ferroviario a carro singolo continua a ritagliarsi il suo spazio nonostante il prevalere della formula dei treni completi e dell’intermodale. Eppure, anche in Germania questa tipologia di trasporto ferroviario deve fare i conti con i costi di esercizio sempre crescenti e soprattutto con la necessità di dover contare su iniziative di sostegno pubblico, leggi bonus, non sempre coerenti ed efficaci.
Ma la svolta potrebbe arrivare con il bilancio federale per il 2024 che ricomprende la strategia finanziaria fino al 2027 e dove sono programmati tutti gli investimenti per le infrastrutture e quindi anche a favore delle ferrovie. A questo punto il problema non è quello del reperimento delle risorse, perché queste ci sono, ma su quale direzione indirizzare gli investimenti. Del resto, già nel 2020 un accordo tra le ferrovie tedesche DB e il Governo federale aveva previsto un fondo di 62 miliardi di euro da investire entro il 2030.
Nel bilancio federale 2024 sono previste politiche a favore dello sviluppo dei servizi ferroviari a carro singolo a dimostrazione della sensibilità dimostrata verso questa tipologia di trasporto, ma queste misure non trovano il pieno consenso degli operatori. La critica arriva soprattutto da due organizzazioni di settore, Die Güterbahnen, che rappresenta un centinaio di imprese legate al trasporto merci, e Allianz pro Schiene, conosciuta anche come Pro Rail Alliance, l’associazione tedesca che riunisce oltre duecento tra organizzazioni professionali e aziende del settore ferroviario. Secondo gli operatori, il bilancio federale deve essere l’opportunità per indirizzare gli investimenti in modo da favorire a lungo termine lo spostamento modale verso la ferrovia e non l’occasione per elargire sovvenzioni transitorie.
Sulla carta i numeri ci sono, il trasporto a carro completo sarà sostenuto con fondi per treento milioni di euro a partire dal 2024, tuttavia è il modo in cui queste risorse saranno spese che fa la differenza. Le scelte governative sono indirizzate al riconoscimento di aiuti impostati sulla formula del bonus, ma questa opzione non trova concordi gli operatori, perché vista come un intervento di breve respiro, con il rischio di drogare il mercato senza costruire un’alternativa a lungo termine.
Secondo Die Güterbahnen e Allianz pro Schiene occorre indirizzare le risorse verso interventi strutturali e in primo luogo potenziare il primo e ultimo miglio, anche riattivando alcuni collegamenti attualmente sospesi ma potenzialmente ancora del tutto operativi. Questi interventi renderebbero la rete ferroviaria tedesca più accessibile per un numero maggiore di aziende potenzialmente interessate al trasporto con carri singoli, in quanto non interessate per volumi di trasporto ai treni completi.
Così il servizio a carro singolo attirerebbe più clienti in modo stabile e non solo perché ci sono sovvenzioni economiche destinate magari a non essere più rinnovate in futuro. Il trasporto, secondo gli operatori, deve contare sull’espansione delle infrastrutture dedicate e non “su sussidi che vanno e vengono”. Oltretutto, in questo modo, il traffico a carro singolo può essere competitivo e stare sul mercato senza bisogno di essere incentivato.
Piermario Curti Sacchi