Negli ultimi anni il trasporto ferroviario intermodale europeo ha visto una crescita costante, che ha resistito anche durante due anni pandemia. Ma il primo trimestre del 2022 mostra un rallentamento: secondo la Uirr il tasso di crescita è stato del 5,14%, valore minore rispetto al 2021. L’associazione delle ferrovie europee mette al primo posto tra le cause l’impatto sull’economia della guerra in Ucraina, anche se prevede un lieve miglioramento durante l’anno a causa di un'eventuale aumento dell’intermodalità provocato dal distacco dell’Europa dalle importazioni di petrolio e gas dalla Russia.
Ma non c’è solo la guerra a rallentare i treni merci. La Uirr evidenzia anche alcuni grandi lavori di ammodernamento e potenziamento delle rete ferroviaria, che stanno riducendo la capacità di trasporto complessiva e causano ritardi nella marcia dei convogli. L’associazione non critica i lavori, che miglioreranno le prestazioni dell’intera rete, bensì la mancanza di coordinamento tra gli organismi nazionali e la scarsa influenza dei coordinatori dei corridoi Ten-T. E mentre i treni viaggiano in ritardo o addirittura sono cancellati, aumenta il prezzo della loro trazione a causa dell’impennata dei costi energetici, che sta favorendo la strada rispetto alla rotaia.
Infine, la Uirr ricorda che l’emergenza pandemica non è finita. Anzi pare rivitalizzata dalla diffusione della variante Omicron in Cina e dai conseguenti confinamenti attuati dal Governo cinese. Il ne risentono anche i collegamenti ferroviari tra Cina ed Europa, che stanno subendo anche le conseguenze della Guerra in Ucraina, perché la maggior parte dei treni attraversa la Russia e la Bielorussia. L’associazione sta anche intervenendo sul processo di revisione comunitaria del Regolamento Ten-T con due documenti sul trasporto intermodale e sul sostegno alle infrastrutture.