Il presidente della compagnia ferroviaria ucraina Ukrzaliznycja, Oleksandr Kamyshin, ha solo 37 anni ma è uno degli uomini più importanti delle resistenza all’invasione russa e per questo motivo, secondo un articolo pubblicato il 16 marzo 2022 dall’Ansa, è nel mirino dell'esercito invasore, dopo il presidente del Paese, Zelensky. La rete ferroviaria ucraina è diventata infatti un elemento strategico non solo per lo spostamento di materiale bellico, compreso quello proveniente dall’Europa, ma anche di prodotti per sostenere la popolazione (tra cui gli aiuti umanitari) e per evacuare i profughi.
Inoltre, i carri merci trasportano quei prodotti d’esportazione che si riescono ancora a muovere. Un comunicato emesso dalla società il 6 marzo spiega che il servizio è stato riorganizzato per spostare su rotaia i trasporti di prodotti agricoli per l’export che prima viaggiavano su mare. Sono interessate dieci stazioni che collegano la rete ucraina a quelle di Polonia (Maciejów e Mostyska), Romania (Reni, Giurgiuleşti, Izmail e Vadul-Siret), Ungheria e Slovacchia (Batyovo, Chop, Mukachevo ed Esen).
La rete ferroviaria ucraina conta 22mila chilometri di rotaie e occupa 231mila persone, servendo anche (prima della guerra) diciotto porti nel Mar Nero e nel Mar d’Azov. Il 15 marzo il Governo ha nazionalizzato 15mila carri appartenenti a società della Federazione Russa che erano presenti sulla rete ferroviaria ucraina. A tale proposito, Kamyshin ha dichiarato che “saranno utili, perché le ferrovie ucraine stanno sviluppando nuovi percorsi logistici verso l'Europa che aiuteranno a riprendere le operazioni di trasporto merci".
Per questi motivi, la rete ferroviaria russa subisce continui bombardamenti e finora sono stati uccisi 33 ferrovieri, mentre Kamyshin è in continuo movimento per evitare attentati. Prima della guerra, il presidente della Ukrzaliznycja era impegnato in una riforma del settore ferroviario, mentre dal 24 febbraio è assorbito dalle operazioni, che consistono in continui cambi di orari e di percorsi, sulla base dei danni inflitti dai russi.