L’Ucraina è il granaio d’Europa ed è anche un partner importante per l’Unione europea. Nel biennio 2020-2021 è stato il quarto esportatore di cereali al mondo. La maggior parte di questi trasporti è avvenuta via mare attraverso i porti del Mar Nero, che però ora risultano bloccati in seguito al conflitto che coinvolge tutta la regione. Al contrario, la quota rappresentata dalla ferrovia è sempre stata contenuta. Il trasporto via mare, fino a prova contraria, finora sicuro e affidabile, dimostra come non sia esente da rischi fare affidamento su un’unica modalità, anche se questo giudizio nasce da circostante eccezionali e non altrimenti prevedibili. I collegamenti ferroviari tra l’Ucraina e l’ovest europeo assumono quindi una nuova priorità.
Ma come intervenire in tempi rapidi per trovare una soluzione a questa esigenza ormai pressante? Il dossier è finito sul tavolo della Direzione generale Mobilità e Trasporti della Commissione Europea. L’Unione ha tutto l’interesse a mantenere aperto il canale dei trasporti con l’Ucraina, sui quali ora c’è un’attenzione particolare da parte europea, tanto da prendere il posto come scala di priorità rispetto alle relazioni a lungo raggio con la Cina.
Anche se i tempi attuali, in pieno conflitto, non giocano a favore, secondo l’Europa occorre favorire e accelerare i piani commerciali già previsti dalle ferrovie ucraine UZ. Queste ultime hanno aperto le porte agli investitori pubblici e privati internazionali con l’obiettivo di realizzare terminal ferroviari nelle regioni occidentali del Paese, crocevia delle relazioni con Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Le UZ rendono disponibile la rete ferroviaria per potenziare il trasporto merci su rotaia, in quanto secondo un’analisi previsiva aziendale, la ferrovia sarà la modalità di trasporto più affidabile anche dopo la fine del conflitto in corso.
In attesa di disporre di nuove strutture, le imprese ferroviarie comunque non sono state alla finestra. Per esempio, è già attivo un servizio proposto dalle austriache Rail Cargo Group (Öbb) che organizzano diversi treni del grano dall’Ucraina alla Germania con una periodicità che dovrebbe diventare quotidiana. In due mesi, da marzo ad aprile 2022, sono state trasportate 60mila tonnellate di grano. Il transito avviene dall’Ucraina attraverso Čierna nad Tisou in Slovacchia per arrivare nella Germania del nord, a Brake nella Bassa Sassonia. Un quinto dei treni ha come destinazione Repubblica Ceca e Slovacchia, tutti gli altri raggiungono la Germania sia per il mercato interno sia verso l’esportazione.
Piermario Curti Sacchi