Una pennellata in tinta blu oltremare colora molti servizi merci nell’Italia del nord-ovest e testimonia la vivacità di un’offerta ferroviaria favorita dalla presenza di diverse imprese ferroviarie, impegnate nella trazione o nel noleggio. È questo il colore che caratterizza alcuni degli ultimi esemplari di locomotive Siemens della famiglia Vectron che fanno parte del parco della società Hupac e di WRS (Widmer Rail Services). Entrambe le imprese hanno sede in Svizzera, la prima impegnata soprattutto nei trasporti intermodali, la seconda nata nel 2007 in prima battuta con l’obiettivo della formazione dei macchinisti e dal 2012 titolare di una propria licenza ferroviaria e del relativo certificato di sicurezza.
Le due società hanno una storia che si intreccia nei servizi ferroviari nel nord Italia. Le loro locomotive Vectron operano in service per Captrain, BLS Cargo, GTS Rail, InRail e sono la dimostrazione di come un parco mezzi moderno ed efficiente possa far fronte alla domanda di trasporto secondo le esigenze contingenti del mercato che richiede flessibilità e disponibilità immediata anche nella trazione. Si tratta di macchine multisistema che possono circolare oltre che in Italia, in Svizzera, Germania, Austria e Paesi Bassi (da qui la sigla ormai universalmente conosciuta come DACHINL).
Svariati i servizi per i quali vengono impegnate. In primo luogo, la trazione dei treni di idrocarburi che dalle raffinerie di Sannazzaro (Pavia) e di San Martino di Trecate (Novara) raggiungono i mercati d’Oltralpe, insieme ai treni intermodali che fanno capo a Busto-Gallarate, a Novara o all’interporto di Mortara. Anche il terminal di Melzo rientra nell’operatività delle Vectron dalla livrea blu, che non disdegnano puntate su Piacenza oppure, anche se occasionalmente, verso il valico orientale di Tarvisio. Un punto di riferimento resta lo scalo di Domo II, crocevia nelle relazioni con la Svizzera, che in questo modo è stato in parte rivitalizzato e ha cercato di ritrovare un suo ruolo, testimoniato anche dal fatto che il recente accordo (settembre 2020) tra Italia e Svizzera prevede il raddoppio del binario per 2,5 chilometri da qui a Domodossola e alla linea del Sempione. Beura a lungo è rimasta sottoutilizzata, quale struttura nata fuori tempo e fuori luogo (ai confini italiani in un momento in cui cadevano le frontiere e il ricorso generalizzato verso i treni completi rendeva superflue le manovre di composizione dei carri).
Piermario Curti Sacchi