Dopo una stagione estiva 2021 che ha messo alla prova l’intera struttura organizzativa, tra chiusure di linee ferroviarie per lavori programmati o a causa di calamità naturali come in Germania, la società Hupac riparte con i progetti e gli investimenti sul terminal di Busto Arsizio-Gallarate allargato ormai a Novara come polo del nord ovest. Fin dall’inizio del 2021, l’operatore svizzero specializzato nel trasporto combinato ha aumentato gli addetti e rafforzato i turni di servizio, oltre a potenziare l’infrastruttura terminalistica con nuovi spazi dedicati alla sosta dei semirimorchi, insieme al raddoppio delle corsie stradali di ingresso e uscita e a un aumento dello spazio per le locomotive. Inoltre sono entrati in servizio due nuovi locomotori da manovra e due trattori per la gestione interna delle unità di carico.
Ma se tutto ciò può essere ancora considerato un’evoluzione graduale della gestione ordinaria, non mancano nuovi progetti di sviluppo, alcuni già in atto, altri proiettati in un orizzonte temporale a più ampio respiro. A breve sarà disponibile una app che consente agli autisti di interagire con il terminal con il vantaggio di ottimizzare i tempi di ritiro e consegna. Nel medio termine sono previsti lavori più impegnativi di ammodernamento che riguardano il parco delle gru a Busto Arsizio e l’intero impianto del terminal Cim di Novara.
Il terminal di Busto Arsizio-Gallarate ha una superficie di 245mila metri quadri, 26mila dei quali dedicati allo stoccaggio, con dodici gru a portale con una capacità massima di 40 tonnellate. Nella movimentazione sono utilizzati sei locomotori da manovra e sei trattori. Ampia è anche la dotazione dello scalo ferroviario con 35 binari in tutto, dei quali sei di arrivo/partenza e 24 tra trasbordo, operazioni di manovra e stazionamento. Questi ultimi sono stati adeguati in tempi recenti per raggiungere in parte uno sviluppo di 760 metri, secondo lo standard europeo. Cinque i binari di servizio. L’infrastruttura ha una capacità massima di 33 coppie di treni al giorno.
È di sessanta coppie settimanali invece l’attuale gestione del terminal Cim di Novara, un impianto di 150mila metri quadri con sette binari di carico e scarico. In maggioranza la movimentazione riguarda l’operatore Hupac Intermodal. Da ottobre 2021 sono operative due nuove gru e tre trattori. Ma i progetti per il futuro non mancano, tra i quali l’adeguamento dei binari a 740 metri, due nuove gru a portale con lettura Ocr e soprattutto il potenziamento dei binari di arrivo/partenza sfruttando le potenzialità del ponte di accesso sul Terdoppio con tre sezioni a doppio binario rimasto a lungo sottoutilizzato. Mentre resta ancora in sospeso il maxi investimento di 80 milioni di euro annunciato da Rfi sul nodo di Novara.
Piermario Curti Sacchi