Novara diventa un ponte tra Parigi e il sud Italia nei trasporti intermodali. Annunciati all’inizio del 2021 ma di fatto operativi dal 18 gennaio i nuovi collegamenti con il nord della Francia vedono nel terminal del Cim di Novara l’hub che consente relazioni dirette grazie all’integrazione di servizi già esistenti. La piattaforma novarese gestita dalla partecipata Eurogateway del gruppo Hupac ha avviato una stretta collaborazione con la francese T3M, operatore di trasporto combinato ferrovia-strada con sede a Montpellier, che opera su undici terminal.
Il nuovo collegamento semplificato tra Italia e Francia su un percorso complessivo di 1700 km si basa su Novara da dove le navette di Hupac proseguono lungo la ferrovia adriatica verso Pescara a Manoppello e Bari. Sono previste cinque relazioni la settimana con profilo PC45 quindi per casse mobili e contenitori anche a grande sagoma ma sono esclusi i trasporti di merci pericolose o rifiuti speciali.
Il terminal di Novara, al centro delle relazioni con il Belgio, l’Olanda e la Germania attraverso la Svizzera, allarga sempre più la sua funzione di snodo ferroviario. Ora anche con la collaborazione della francese T3M. “Per promuovere il trasferimento modale verso la ferrovia, dobbiamo svilupparci soluzioni di trasporto che soddisfano le esigenze dei nostri clienti di trasporto su strada. Accesso a trasporti semplici, affidabili e regolari, nonostante distanza e confini, questo è quello che stiamo facendo oggi grazie alla partnership con T3M”, osserva Alessandro Valenti, direttore Shuttle Net West di Hupac.
Una visione confermata da Anthony Chérubini, amministratore delegato di T3M: “È tanto più importante implementare questo tipo di collaborazione poiché lo sviluppo del trasporto ferroviario di merci e più in particolare del trasporto ferroviario combinato la strada è una priorità. Attualmente stiamo affrontando molte crisi, primo fra tutti quella climatica per la quale il trasporto terrestre di merci attraverso il trasporto combinato ferroviario e stradale possono contribuire parte significativa della soluzione. La complementarità dei modi stradali e ferroviari è il futuro del trasporto a lunga distanza e sta a noi facilitarne l'accesso”.
Piermario Curti Sacchi